A cura della Redazione

La bretella stradale che dal porto di Torre Annunziata porta agli Scavi di Pompei non sarebbe tanto recente come si crede comunemente. Abbiamo trovato una prova (quasi fotografica) che dimostra che lo stesso percorso veniva utilizzato all’epoca del Gran Tour dalle carrozzelle che portavano i turisti a visitare gli Scavi. I cocchieri, all’epoca, un poco per soldi un poco per diletto, privilegiavano quel percorso. Lo facevano per aumentare i tempi della corsa e caricare la tariffa di qualche soldo in più ma soprattutto per attraversare un tratto di territorio dotato di una magnifica vista sul golfo di Napoli con le sue isole.

Preferivano percorrere con le carrozzelle cariche di famiglie in gita turistica la via di costa che dal porto arriva alla spiaggia della Salera, anche se si trattava di un sentiero polveroso e pieno di buche perché non era asfaltato come oggi. Per questa strada si offriva al visitatore la possibilità di godere di un paesaggio incantevole: la cosiddetta “cartolina”, prima di visitare un’altra meraviglia: il famoso museo a cielo aperto costituito da un’intera città prima sepolta, e successivamente scavata (sedici secoli dopo), sotto ceneri e lapilli del Vesuvio.

Un quadro di Francesco Mancini (detto Lord) della seconda metà dell'Ottocento - intitolato "Route de Torre Annunziata à Pompéi" - esposto alla mostra “Da De Nittis a Gemito: i napoletani a Parigi negli anni dell’Impressionismo”, di Palazzo Zevallos, sede di Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo a via Toledo, rappresenterebbe fedelmente (come era l’usanza degli impressionisti partenopei di fine 800 di ritrarre il paesaggio in ogni minimo dettaglio) la gita in carrozzella di alcune famiglie per la via di mare che da Torre Annunziata (con la stazione della ferrovia borbonica) arrivavano nel Parco archeologico di Pompei, che all’epoca rientrava nei confini del medesimo centro urbano. Anche se il quadro è del periodo in cui regnavano i Savoia, è molto probabile che la strada fu opera precedente. Forse di Giacchino Murat, che nel suo breve regno dimostrò di tenere più dei Savoia al centro vesuviano ed ai suoi scavi archeologici. Non a caso, Torre Annunziata, dal 1810 al 1815, si chiamava Gioacchinopoli...

(foto Galleria Bottegantica)

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