A cura della Redazione

di FRA' PASQUALE PICCOLO*

Qualche mese fa, mi trovavo a preparare la Via Crucis cittadina per le comunità parrocchiali di Torre Annunziata e nel tentativo di rendere un po' più attuale le "stazioni", ce n'è stata una in particolare che mi ha preso più tempo, quella in cui la Veronica asciuga il volto di Gesù.

La mia prima constatazione è stata quella di dire: però, che grande coraggio ha avuto questa donna! Mossa a compassione, ha avuto il coraggio di uscire dalla massa che nel pretorio, davanti a Pilato, gridava: crocifiggilo! Crocifiggilo!

Non solo, ma il suo gesto (quello di andare incontro a Gesù) è stato una sfida palese d coraggio contro il potere politico e la classe religiosa del tempo. La Veronica ha osato, mettendo da parte le paure e rispondendo all'ingiustizia con il potere della compassione e dell'amore. Questa riflessione mi ha portato a riconsiderare un po' le tappe di questa Settimana Santa, ovvero di questo triduo pasquale, e a creare un gesto, un segno che potesse dire un "grazie" al coraggio della donna. E quale segno più significativo se non quello di capovolgere la tradizione di una lavanda dei piedi nella messa del Giovedì Santo, per voler dire: Donna, perdonaci per tutte le volte che sei azzittita, maltrattata, violentata, uccisa, usata, lucrata, ridotta in schiavitù. E se penso alla televisione, ancor più ti vedo maltrattata e usata da cattiva pubblicità. Tutto ciò m'indigna, non lo trovo giusto, mi rifiuto.

Facendo mia anche la riflessione di Papa Francesco sulla donna, credo che anche la Chiesa non faccia abbastanza per la donna, perché ancora intrisa di una cultura maschilista, poco incline ad una riflessione seria, obiettiva, aperta e matura.

Mi colpisce quando il Papa dice: "Nella stessa Chiesa, il ruolo del servizio a cui ogni cristiano è chiamato, scivola, nel caso delle donne, a volte, nei ruoli più di servitù che di un vero servizio. La donna deve rivestire un ruolo più incisivo e trovare il coraggio necessario per dare risposte concrete contro una cultura maschilista, che affossa e non aiuta a maturare".

Dunque, nel mio piccolo, mi sono avvalso di questa scelta, che per me non vuol essere solo quella di un momento: desidera essere un aiuto, affinché si possa creare più cultura al femminile. Non voglio delegare né tanto meno aspettare non so cosa, ma bisogna muoversi e qui, nella celebrazione eucaristica del Giovedì Santo, l'ho voluto fare iniziando con questo segno e con queste donne.

Concludo con questa provocazione di Papa Francesco: "Una Chiesa senza le donne è come il collegio apostolico senza Maria. La Chiesa è femminile, è sposa, è madre".

*parroco della chiesa del Sacro Cuore di Gesù - Torre Annunziata