A cura della Redazione

La commedia "Tre pecore viziose" è stata messa in scena - al cinetreatro Politeama di Torre Annunziata - dalla compagnia teatrale oplontina "Attori per Caso". Scritta nel 1881 da Eduardo Scarpetta, ha come tema l'infedeltà coniugale, un argomento sempre attuale, anche se i colori e le usanze non sono più quelli di una volta. L'aggettivo "viziose" indica proprio il vizio di alcuni maschi che per sentirsi tali si lasciano andare a scappatelle extraconiugali.

Le tre pecore sono Fortunato (Felice Pinto), Camillo (Vincenzo Di Luca) e Felice Sciosciammocca (Flavio De Vivo), che fanno credere a tre giovani modiste di essere scapoli e di avere la serissima intenzione di sposarle. I tre però dovranno fare i conti con Beatrice (Lucia Fabbrocino),  moglie di Fortunato, sorella di Camillo e zia di Felice, una donna autoritaria e capricciosa, che li mantiene economicamente e li sottopone a umiliazioni continue, pretendendo da loro cieca obbedienza. Venuta a conoscenza della loro infedeltà, li punisce, lasciandoli tutta la notte al freddo sul terrazzo.

Alla fine però li perdona, perché Scarpetta nelle sue commedie non ha mai un atteggiamento moralista e guarda con indulgenza le debolezze umane. È un testo leggero, immune al passaggio del tempo per la sua freschezza, scritto con l'unico obiettivo di farci ridere attraverso intrecci esilaranti, bugie, sotterfugi e colpi di scena. Particolarmente divertenti sono le scene in cui i tre portano a casa delle modiste il loro contributo per la cena, fatto di pietanze popolari: peperoni all'aceto, melone, costatelle, caciocavallo, alici salate, olive, capperi e una ruota di pane.

Due ore di grande divertimento e di grande consenso di pubblico, che ha partecipato con prolungati applausi e risate allo spettacolo, dimostrando di apprezzare la bravura degli attori, che hanno recitato con disinvoltura e padronanza scenica, diretti da Emma Minervino, che da anni si dedica con passione al teatro. 

Come ogni anno poi il discorso finale di Felice Pinto ci ha fatto passare dal sorriso alla riflessione, soffermandosi sull'importanza dell'amore nella vita dell'uomo e sulla sua forza, sostenendo che l'amore è l'unica cosa che ci può salvare in un mondo pieno di invidie e di veleni, e che l'amore è vita e non è mai sprecato, perché se si dà amore, si riceve amore, concludendo infine che non esiste emozione più bella dell'essere innamorati. Gli applausi scroscianti del pubblico alla fine del discorso hanno sottolineato il valore di questo messaggio che pone l'amore al centro della vita.

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