A cura della Redazione

Sono gli occhi di chi ti guarda. Di chi ti osserva e ti giudica a renderti “Invisibile”

Sono gli occhi e il giudizio dell'altro a renderti "Insignificante" . A farti sentire una “cosa da niente”

“Invisibile” è il titolo della piece teatrale rappresentata, sabato 29 giugno, dall 'Associazione Teatrale Alma Talia, nella Cripta del Santuario dello Spirito Santo.

In questo luogo di luce si sono accesi i riflettori su tematiche sociali che germinano, nella totale indifferenza di ognuno di noi.

Il testo è il riflesso di uno spaccato di vita di un’adolescente. Elena è il nome della protagonista. In lei prendono vita e forma la rabbia, la disperazione, il dolore di chi vive nella completa disperazione e nella brutale condanna di “essere emarginato”.

Il testo è un tratteggio di un percorso psicologico di chi vive sulla propria pelle l'omosessualità e il bullismo. E’ il riflesso di  una società che spinge all'isolamento e all'annientamento totale se ti etichetta come “diverso”

Lo avverti il dolore. Forte ed intenso. Nelle urla di Elena, nelle sue lacrime. Cammini con lei in quello scompiglio emozionale che la fionda di continuo in un inarrestabile alterco con la sua insegnante. Tra mille domande e poche certezze.

Cammini con lei ascoltando le sue grida. Cammini con lei e con ciò che resta della sua anima a brandelli. Cammini con lei e avverti tutta la sua fragilità.  Avverti che la sua vita è appesa ad un filo. E la mantiene in bilico tra  il desiderio di andare via, evadere e una potente invocazione di aiuto.

Sì, perché le sue grida raccontano il dolore, ma nascondono anche urla di speranza e voglia di rinascita.

Un applauso alle attrici, Chiara Della Rossa e Livia De Luca, al regista Luca Avallone, all'autore Stefano Colucci e alla produttrice Carmen Piccolo per la straordinaria capacità e magistrale competenza attraverso le quale sono stati  capaci di rendere tangibili quelle emozioni nascoste e barricate nell'anima.