A cura di Antonio Papa
Viaggio nella storia di Torre Annunziata: Carlo Conte, il precettore dei fascisti torresi

Uno dei protagonisti principali della formazione culturale, sociale e politica tra il 1880 e il 1930 a Torre Annunziata è stato il professore Carlo Conte.

Nato a Gallipoli nel 1853, suo padre Stanislao era un ispettore di polizia che prese servizio a Torre Annunziata nel 1870.

Carlo era un uomo di carattere e disciplina ferrea, avendo anche svolto compiti militari nel Corpo dei Bersaglieri.

Insegnante di educazione fisica e di ginnastica, maestro di scherma, divenne un personaggio molto noto negli ambienti altolocati cittadini dove nelle varie ville dei ricchi proprietari pastai si svolgevano duelli e incontri tra affermati spadisti.

Inseritosi nell’ambiente sociale e politico, ricoprì numerose cariche pubbliche, e negli anni successivi, agli inizi del Novecento, divenne il responsabile della “Dante Alighieri”, potentissima organizzazione socio culturale che indirizzava il percorso politico di quei giovani che si ritrovarono nei fasci torresi.

Sposatosi con Giovanna Cirillo nel 1887, misero al mondo tredici figli.

Nella sua opera di reclutamento e preparazione, organizzò dei battaglioni di volontari che vennero impiegati nella Prima Guerra Mondiale, alla quale parteciparono anche i suoi primi cinque figli, Stanislao, Francesco, Spartaco, Fausto e Tullio Conte, i quali ritornarono tutti feriti o mutilati.

Raggiunta la pensione non abbandonò mai gli ideali su cui aveva fondato il suo credo.

Fondatore del Fascio di combattimento di Torre Annunziata negli Anni Venti, in una visita di Mussolini nella nostra città ricevette dal Duce i complimenti per l’organizzazione della Centuria dei Balilla.

Il Prof. Carlo Conte morì il 5 dicembre 1938, a 85 anni, e venne ricordato come l’ultimo bersagliere italiano che era ancora in vita.

Prima di morire chiese espressamente di indossare per l’ultima volta la camicia nera.