La scomparsa prematura di Angelandrea Casale lascia un vuoto incolmabile tra noi studiosi di storia e appassionati di archeologia locale.
Angelandrea era considerato un faro, un punto di riferimento indispensabile presso il quale era sempre possibile trovare risposte ai nostri frequenti quesiti, e, se necessario, indicazioni precise su come proseguire gli approfondimenti storici intrapresi.
Uomo pacato, cordiale, umile, di profonde e attente conoscenze, e di grande disponibilità, Angelandrea Casale ha fatto dello studio del territorio la sua missione di vita, finalizzata alla massima condivisione del sapere con chiunque gli chiedesse notizie e alla divulgazione.
I suoi scritti – se ne contano a centinaia – hanno costruito, in oltre quarant’anni di attività culturale, una magna mater sapientiae territoriale di grande valore, da considerare un patrimonio prezioso.
I suoi interessi di studio, approfonditi anche grazie alla frequentazione di personalità di enorme spessore culturale, come il prof. Carlo Giordano e il prof. Luigi Bianco, portarono Angelandrea Casale a fondare, nel 1974, il Centro Studi Archeologici “Boscoreale, Boscotrecase e Trecase”, associazione culturale che nel tempo ha promosso centinaia di incontri e pubblicazioni dedicate al territorio vesuviano, stabilendo stretti rapporti e scambi anche con gli studiosi del comprensorio.
Tra questi, vanno ricordati Carlo Malandrino, Salvatore Russo e Mario Prosperi, con i quali vi fu una forte amicizia e un comune interesse per la salvaguardia e la valorizzazione dell’archeologia locale.
Per decenni l’opera indefessa di Angelandrea Casale, “nobil uomo dei nostri tempi”, ha saputo scrivere capitoli importanti della nostra storia, ricevendo riconoscimenti e attestati di stima da ogni parte, senza che egli li ostentasse mai. In virtù di ciò fonda riviste e collane editoriali. Vanno ricordate: “Sylva Mala”, bollettino del Centro Studi Archeologici “Boscoreale, Boscotrecase e Trecase” e “Parva Melintensia”, rivista di studi storici per l’antico Ordine Gerosolimitano (Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme, di Rodi e di Malta).
L’Associazione Internazionale “Amici di Pompei”, fondata nel 1955 da Amedeo Maiuri, è stata per Angelandrea un’altra realtà che ha curato con dedizione, fino a quando le forze glielo hanno consentito.
Anche la fondazione, nel 2010, del Centro Studi Storici “Nicolò d’Alagno”, di cui Angelandrea Casale è sempre stato un grande sostenitore e collaboratore, fu da lui fortemente incoraggiata. Egli riteneva infatti che Torre Annunziata, dopo i momenti bui vissuti, avesse bisogno di un’associazione che tutelasse le memorie storiche locali, tra cui il prezioso archivio della Basilica della Madonna della Neve, che conosceva a fondo. Il suo sprone contribuì alla nascita di un connubio ideale con l’esperienza avviata negli anni Settanta da Salvatore Russo, Carlo Malandrino e Giovanni Di Martino.
Di Angelandrea Casale ci resta un’eredità umana e illuminata, che ora dovrà essere preservata e valorizzata secondo i giusti canoni.
La comunità vesuviana, in particolare quelle boschese e torrese glielo deve.
Buon viaggio, amico mio, nostro.
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