A cura della Redazione
Le elezioni comunali sono ormai alle nostre spalle. E le ha vinte, senza ombra di dubbio, al di là delle polemiche e dei ricorsi, il sindaco uscente Giosuè Starita. E, ancor di più, sono state un successo straordinario della coalizione che lo appoggiava, che gli ha fatto anche da traino. Perciò, a meno di eventuali colpi di scena, bisogna prendere atto di questa realtà e rispettare il verdetto elettorale. Quanto agli sconfitti, c’è stata una vera e propria débacle. Il centrosinistra, spaccato in due tronconi, con Enzo Sica e Antonio Gagliardi candidati a sindaco, ha pagato l’amaro prezzo della sua divisione. Di chi la colpa? Innanzitutto, lo è di coloro che non hanno saputo lavorare per l’unità di uno schieramento che dal 1995 in poi aveva sempre vinto le elezioni comunali con ampio margine. E c’è stato, forse, un eccessivo protagonismo di chi, resosi conto di non esser riuscito a riunire tutto il centrosinistra, avrebbe dovuto fare un passo indietro per il bene della coalizione. In tal caso, ci sarebbe stato lo spazio per avanzare una nuova candidatura unitaria, che avrebbe costretto, o convinto, anche l’altro candidato a farsi da parte. Ormai, però, è acqua passata e l’analisi politica non si fa con i “se” e con i “ma”. A questo punto la maggioranza dovrà dimostrare di saper ben governare, e l’opposizione di svolgere il suo ruolo di stimolo, di critica e di proposta senza alcuna pregiudiziale. Perché la nostra città, per aspirare ad una rinascita, ha bisogno delle migliori energie che è in grado di esprimere, di idee e competenze che provengano non solo da maggioranza ed opposizione, ma anche da elevate professionalità presenti a Torre. Solo dal concorso di tutte queste forze, pur nel rispetto dei propri ruoli istituzionali e senza ricorrere a forme di deleterio “inciucio”, potrebbe essere assicurato un futuro migliore ai cittadini e, innanzitutto, ai giovani. Comunque, mentre l’Amministrazione della città proseguirà sui suoi binari naturali, il problema che inizia ad evidenziarsi ora è strettamente di natura politica. Ed è rappresentato dall’unità di tutto il centrosinistra in vista delle elezioni politiche del 2013, Tra sei mesi, probabilmente a marzo, si andrà a votare e il centrosinistra torrese non può presentarsi a questo decisivo appuntamento in ordine sparso. Attualmente, infatti, nella maggioranza ci sono tre formazioni politiche che si richiamano al centrosinistra: Progressisti e Democratici, Alleanza per l’Italia e Torre del Valore. Nell’opposizione, invece, sono presenti Partito Democratico, Italia dei Valori e Centro Comune. E altre forze politiche come Sinistra Ecologia Libertà, Verdi, Partito Socialista, Torre nel Cuore sono fuori dal Consiglio comunale ma dentro il centrosinistra. Inoltre, c’è la Federazione della Sinistra che ne rappresenta l’ala più estrema. Tutti questi partiti, movimenti e liste civiche, fanno parte della grande famiglia del centrosinistra e, al di là delle rispettive posizioni politiche a livello locale, non potranno non ritrovarsi insieme alle Politiche. A meno che non ci sia (o non persista) anche sul piano nazionale una frattura in tale schieramento. Quindi sarebbe opportuno avviare un dialogo per ritrovare e ristabilire una forte intesa tra formazioni politiche che hanno una comune origine ed un comune obiettivo: quello di far vincere il centrosinistra a Torre Annunziata. Per questo motivo, occorrerà mettere da parte risentimenti, rancori, ostilità personali, ed aprirsi alla discussione senza pregiudiziali. Trovando, magari, un punto d’incontro, una sede nella quale confrontarsi ed individuare gli elementi di unità e la comune appartenenza al centrosinistra. La mia è una proposta rivolta a tutti coloro che hanno il coraggio di osare... riunirsi insieme. Cadrà nel vuoto? Spero proprio di no! SALVATORE CARDONE da TorreSette del 7 settembre 2012