Jessica, Lulù e Clarissa Selassiè sono state tra le protagoniste della sesta edizione del Grande Fratello Vip. Durante la loro permanenza tra le mura dell’allora Casa di Cinecittà, le tre concorrenti, che si erano presentate al pubblico come le eredi del principe d’Etiopia, avevano poi scoperto che il padre era stato arrestato e si trovava in un carcere in Svizzera.
Nel corso di questi anni, in molti hanno più volte contestato la veridicità dell’appartenenza delle tre sorelle al principato etiope, e a replicare è stato proprio il padre delle ragazze, Akile Berhan Makomnen Hailè Selassiè, nel corso di un’intervista rilasciata al settimanale Chi. L’uomo ha raccontato la sua verità, a partire dalle origini della sua famiglia.
“Io nasco in Etiopia dalla ex famiglia imperiale. Mio papà, il Principe Makonnen duca di Harar, era il secondogenito dell’imperatore. Nel 1974 c’è stato un colpo di Stato e molti membri della famiglia imperiale, me incluso, furono perseguitati. Molti dignitari di alto grado e ministri della corte imperiale furono fucilati e, se fossi rimasto in Etiopia, mi sarebbe toccata la stessa sorte. Avendo un nonno italiano, il papà di mia madre, che è scomparsa quando avevo 4 anni, sono rientrato in Italia nel 1979. In seguito, quando è caduto il regime, ho potuto riprendere il mio nome […] Ho tutta la documentazione in ordine, sul mio passaporto c’è scritto Akile Berhan Makonnen Hailé Selassié, ed è stato rilasciato dalle autorità italiane".
Il padre delle tre ex gieffine ha quindi voluto smentire le voci secondo cui suo nonno fosse in realtà il giardiniere di corte e che lui fosse in realtà Giulio Bissiri: “La persona in questione, mio nonno materno, il papà di mia mamma, Beniamino Bissiri, non è stato mai un giardiniere. Era colui che si occupava delle questioni dell’agricoltura dell’Etiopia appartenente alla famiglia imperiale. Lui, probabilmente, è stato il primo italiano a portare in Etiopia la coltivazione di aranci, mandarini, tante altre cose, perché, per fortuna, è una terra molto fertile. Poi lui, mio nonno Beniamino, ha dovuto riconoscermi dandomi il suo cognome per portarmi via dall’Etiopia, salvandomi la vita”.
Selassiè ha poi voluto fare chiarezza anche sulle accuse di truffa, per le quali era stato tratto in arresto: “L’imperatore aveva depositato nelle banche svizzere più di 15 miliardi di dollari su conti cifrati, ma poi questi soldi non sono stati mai trovati. Io mi sono sempre occupato di titoli di stato tedeschi di mia proprietà. Ho negoziato con il governo tedesco per poter ottenere il rimborso dei titoli. La procedura era molto lunga e il governo tedesco aveva imposto su questa transazione un segreto di Stato. Sfortunatamente le persone che ho incontrato lungo il mio percorso lavorativo non sono state sincere nei miei confronti. […] Durante il mio processo ho combattuto con i giudici ticinesi per far capire che non c’è mai stato né l’inganno né l’astuzia da parte mia, eppure le autorità giudiziarie ticinesi hanno respinto ogni accertamento che potesse assolvermi. […] E così sono stato arrestato. […] Ad oggi, dopo 4 anni dal mio arresto, sono libero per buona condotta e per avere scontato 2/3 della pena come previsto dalla legge svizzera”.
Parlando delle sue figlie, invece, Akile ha svelato di averle seguite durante la loro avventura al Grande Fratello: “Le ho seguite sempre e mi emozionavo con loro. La mia famiglia è tutto per me e stare senza di loro è stato molto difficile. Almeno vederle in tv mi faceva sentire più vicino a loro. Ho detto: ‘Ci saranno critiche, come arrivano a tutti, e ci saranno tanti giornalisti che vi attaccheranno per cavalcare i gossip sul nostro cognome, preparatevi’. Ma Jessica mi ha detto: ‘Non ha importanza, papà, intanto noi sappiamo chi siamo’. In quel momento era il loro desiderio e ho acconsentito. Nei mesi successivi, durante il loro percorso all’interno del reality, erano naturalmente molto scosse dal mio arresto. E, quindi, il Gf poteva essere un modo anche per uscire da quella situazione psicologica e allontanarsi da un dolore così forte”.
A proposito di Lulù Selassiè, Akile ha parlato della relazione della figlia con Manuel Bortuzzo: "Quando gli è stato chiesto se ha conosciuto l’atleta paralimpico, ha risposto: “Al telefono sì, qualche volta. Mi dispiace per quello che è successo a Bortuzzo, però conosco la delicatezza di mia figlia. Dicevo a mia moglie: ‘Lulù è una persona molto delicata, ha bisogno di una persona che la tiene in considerazione sempre, come è giusto che sia, in un rapporto sano e passionale. Lulù non si merita una persona che la vuole schiacciare o prendersela come una cameriera, è una principessa, soprattutto nell’animo, e si merita di essere trattata come tale’. Voglio solo il meglio per mia figlia, come per le sue sorelle, e sicuramente prima o poi troverà un amore che la metta al primo posto. Ho sentito l’intervista di Bortuzzo a Verissimo e ci sono rimasto male: non si possono dire certe cose di una persona dopo quello che hanno condiviso e dopo quello che lei ha sopportato in silenzio per anni. Quando ci sono terze persone che intervengono in determinate situazioni, gli amori non funzionano mai. Quindi bisogna lasciare libere le persone di decidere delle loro vite. Chiaro, poi se non va bisogna fermarsi in tempo”.