Si è presentato nella giornata di venerdì 12 settembre 2025 davanti ai giudici del Tribunale del Riesame il deejay ed ex concorrente del Grande Fratello Alessandro Basciano, per discutere il ricorso contro la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla ex compagna Sophie Codegoni e l'obbligo del braccialetto elettronico.
Una misura divenuta definitiva lo scorso aprile, con sentenza della Corte di Cassazione, nell’ambito dell’indagine aperta dalla Procura di Milano per presunti episodi di stalking.
La dichiarazione di Basciano: "Il braccialetto? È una questione mia personale"
Intercettato da Alanews all’uscita dal Tribunale insieme al suo avvocato, Leonardo D’Erasmo, Alessandro Basciano ha dichiarato: “Come è andata? Non si sa, speriamo bene. Ci sono dei tempi da rispettare, che sono quelli della legge, e capiamo, siamo fiduciosi. Al di là del braccialetto elettronico… se spero di rivedere mia figlia? Quella è la cosa principale. Poi i braccialetti (sorride, ndr) sono più una cosa mia personale, più che altro”.
L’avvocato D’Erasmo: "Tre appelli, siamo fiduciosi"
Il legale Leonardo D’Erasmo, al termine dell’udienza, ha spiegato: “Siamo fiduciosi, crediamo nel Tribunale del Riesame. Abbiamo presentato tre appelli e li abbiamo tutti e tre discussi. Il giudice relatore era preparatissimo e questa è la prova che la giustizia, quando deve funzionare, funziona. Non voglio anticipare nulla, ma ho grande fiducia nel riesame”.
La misura cautelare: cosa prevede
La misura confermata dalla Cassazione il 30 aprile 2025 prevede:
- Divieto di avvicinamento a meno di 500 metri da Sophie Codegoni e dai luoghi da lei frequentati.
- Divieto di comunicazione con la ex compagna.
- Obbligo di indossare un braccialetto elettronico per il monitoraggio a distanza.
Se il dispositivo non viene indossato o se tecnicamente non è possibile applicarlo, la legge prevede gli arresti domiciliari come alternativa.
I precedenti: il caso del braccialetto rimosso
Il 14 agosto 2025 a Basciano era stato applicato il braccialetto elettronico, ma successivamente il 35enne se l’era tolto, sostenendo di essersi ferito alla caviglia durante le vacanze. Secondo quanto riferito dalla difesa, il dispositivo sarebbe stato rimosso per motivi medici.
Tuttavia, già in precedenza, il 6 agosto, Basciano non si era presentato al commissariato per l'applicazione iniziale del dispositivo. La sua difesa aveva riferito che si trovava alle Canarie e che non risiedeva più in Italia. Per questa inadempienza, era stata disposta l’aggravamento della misura cautelare con l’obbligo degli arresti domiciliari.
Prossime tappe: 15 e 16 settembre
Sono già fissate due date importanti nei prossimi giorni:
- 15 settembre 2025: risonanza magnetica alla caviglia per documentare la presunta lesione che avrebbe giustificato la rimozione del braccialetto.
- 16 settembre 2025: nuovo appuntamento al commissariato di Milano per l’eventuale riapplicazione del dispositivo elettronico, salvo che il Riesame accolga il ricorso della difesa.
La linea difensiva: “Misura non più attuale”
L’avvocato D’Erasmo sostiene che la misura cautelare sia ormai superata dai fatti, dal momento che Basciano e Codegoni si sarebbero incontrati anche successivamente alla rottura, senza che si siano verificati episodi problematici.
“Chiediamo che venga valutato il contesto attuale, e non solo gli atti dell’indagine iniziale”, ha spiegato il legale, sottolineando come la priorità di Basciano sia il rapporto con la figlia avuta da Sophie Codegoni.
Ora la parola passa ai giudici del Tribunale del Riesame, che potrebbero decidere entro pochi giorni se confermare, modificare o revocare l’obbligo del braccialetto elettronico.