A due mesi di distanza dalla controversa puntata del programma Falsissimo – attualmente oscurata dal Garante della Privacy – in cui Fabrizio Corona ha tirato in ballo Raoul Bova e Martina Ceretti, l’attore romano ha finalmente deciso di raccontare pubblicamente la sua versione dei fatti.

Ospite di Silvia Toffanin a Verissimo, il protagonista di Don Matteo si è lasciato andare a un’intervista intensa e toccante, nella quale ha spiegato di essere stato vittima di un tentativo di estorsione e di essersi immediatamente rivolto alla Polizia Postale.

"Un'estate difficile, ma non mi sono piegato"

È stato un momento particolarmente intenso che ho dovuto elaborare – ha raccontato Raoul Bovainizialmente non riuscivo a comprendere la gravità di quanto stava accadendo. Non ho accettato e mi sono rifiutato di cedere alle minacce. Ho rispedito il tentativo di estorsione al mittente”.

L’attore 54enne ha sottolineato di non avere nulla da nascondere e ha ribadito il proprio rispetto per la legge: “Credo nella giustizia. C’è stata una richiesta di soldi e io mi sono affidato subito alla Polizia Postale. Chi fa queste cose commette un reato. Non volevo cedere, perché chi tenta di estorcerti qualcosa una volta, lo farà ancora. È un incubo che può distruggerti”.

Minacce personali e professionali

Nel corso dell’intervista, Bova ha rivelato che le minacce ricevute toccavano anche la sua carriera e la vita privata: “Mi è stato detto: 'Se non paghi, perderai tutto. Altro che Don Matteo e Buongiorno Mamma, rovinerò anche la tua vita matrimoniale'”.

Una frase che dimostra quanto l’estorsore fosse ben informato sul lavoro dell’attore.

La persona era molto informata sulle serie in cui recito”, ha aggiunto Bova, sottolineando quanto l’attacco fosse mirato e costruito per colpirlo nei suoi affetti e nel lavoro.

L’appello al pubblico: "Non abbiate paura, denunciate"

Nonostante il dolore e la delusione per l’accanimento mediatico, Raoul Bova ha voluto chiudere l’intervista con un messaggio di forza e di speranza: “Non mi piego. Vado in giro a testa alta, perché sono convinto di essermi comportato nel migliore dei modi. Il giudice più importante è lo specchio. Chi mi conosce sa chi sono e cosa ho vissuto. A chi si trova in situazioni simili, dico: non abbiate paura. Denunciate subito. È l’unico modo per uscire da questi incubi”.