Il Tribunale del Riesame di Milano ha respinto il ricorso presentato da Alessandro Basciano, confermando il divieto di avvicinamento all’ex compagna Sophie Codegoni. La misura cautelare prevede anche l’utilizzo del braccialetto elettronico, che l’ex concorrente del Grande Fratello Vip dovrà indossare a partire da oggi.

Nei mesi passati, infatti, il deejay ligure aveva più volte saltato l’appuntamento per l’applicazione del dispositivo e, anche quando lo aveva indossato, lo aveva poi tolto adducendo un infortunio alla caviglia.

Il quadro indiziario e il pericolo di reiterazione

Il divieto di avvicinamento era già stato disposto in sede di Cassazione, che aveva riconosciuto un grave quadro indiziario a carico di Basciano e il rischio di reiterazione degli atti persecutori nei confronti di Sophie. La misura impone all’ex gieffino di mantenere una distanza non inferiore ai 500 metri dall’ex compagna.

Nel frattempo, il deejay ha dichiarato di aver iniziato un percorso terapeutico con l’obiettivo di migliorare il rapporto con la sua ex, soprattutto per il bene della figlia Céline Blue.

Le decisioni sulla figlia Céline Blue

Accanto alle misure cautelari, il Riesame ha chiarito anche la questione relativa alla figlia della coppia. In un primo momento, a causa del divieto di avvicinamento nei confronti della madre, Basciano aveva rinunciato a vedere la bambina. La sentenza della Cassazione dello scorso aprile non aveva specificato limitazioni nei confronti della minore, ma la situazione era rimasta incerta.

Ora il Riesame ha stabilito che Alessandro Basciano potrà rivedere la figlia tre volte a settimana. Gli incontri avverranno con modalità precise: potrà andarla a prendere a scuola e riconsegnarla a una persona di fiducia entro le 19:30. Non è però previsto, almeno per ora, che la bambina possa pernottare dal padre.

Una figura di mediazione

Come riportato da Fanage.it, che ha avuto modo di visionare l’ordinanza, per favorire la ricostruzione di un rapporto di fiducia e ridurre al minimo i conflitti, il giudice ha disposto che venga individuata una terza persona di fiducia, come ad esempio una tata, che faccia da tramite. I costi di questa figura dovranno essere divisi equamente tra i due genitori.