"Se sono in ansia da 'traino'? No, anche se ovviamente agli ascolti ci guardiamo tutti tanto, perché sono quelli che ti dicono se stai lavorando nella direzione giusta oppure no. Per me la cosa da fare è fare bene il proprio lavoro, mettendoci gioia, perché poi, alla fine, stiamo giocando".
Marco Liorni è carico ma sereno mentre racconta, in una conversazione a tu per tu con l'Adnkronos, le emozioni per il debutto di stagione de 'L'Eredità', di cui sarà al timone per il terzo anno consecutivo. Il conduttore romano raccoglie il testimone di 'Reazione a Catena' condotto da Pino Insegno nel preserale, una fascia che funge tradizionalmente da traino per il Tg1 delle 20.
"La riuscita di un programma quotidiano si vede nel tempo, non solo sull'immediato -tiene a sottolineare Liorni- Nelle prime puntate c'è curiosità, poi dopo però, se non lavori bene, viene fuori. Ma l'ansia non ce l'ho perché alla fine se ci metti attenzione, ansia, paura o al contrario non guardi a nulla, non cambia: la cosa da fare è sempre la stessa, mettercela tutta".
Le novità della nuova stagione de 'L'Eredità'
Essere al timone per la terza volta del game più longevo della tv italiana esalta Liorni, che però non dorme certo sugli allori: "Io sono sempre alla ricerca di stimoli nuovi, di cambiamento, cerco di far 'respirare' ai programmi ciò che accade fuori. Quindi mi sento un po' un 'collaudatore' oltre che conduttore", dice. E infatti, le novità di questa edizione non mancano: "C'è un nuovo gioco, si chiama 'Un, due, tre, quella!' - rivela - ed è legato al fatto che tante volte si ha una parola sulla punta della lingua che però non sovviene. Noi diamo tre indizi, il concorrente deve indovinare la parola a cui io sto pensando. Non ci sono opzioni scritte, come per gli altri giochi, deve essere farina del sacco di chi risponde".