A cura della Redazione
Il salto di qualità nel momento più importante. La determinazione e la grinta di un campione. E’ questo Marco Perna, giovane atleta torrese e studente dell’Istituto Tecnico “Marconi”. Tre ore di allenamento al giorno, a scuola quanto basta, la gioa di vivere i suoi 17 anni. A Chiari (Brescia) ha vinto il titolo italiano allievi di octathlon battendo il suo stesso record nazionale di oltre 300 punti e conseguendo anche la migliore prestazione stagionale nei 110 ad ostacoli con un fantastico 14"20. Le otto prove completate alla grande: 3,80 nell’asta, 1,85 nel salto in alto, 44,90 nel giavellotto e 2’51"59 nei 1000. Un vero e proprio capolavoro. Marco, come e quando ti sei avvicinato a questo sport? «Quando ho iniziato, non sapevo neanche cosa significasse la parola atletica! E’ stato il mio ex allenatore e vicino di casa Mario Esposito che, circa sei anni fa, mi ha portato per la prima volta ad un allenamento. Da allora non ho più smesso». Com’è stato l’impatto iniziale? «Non felicissimo. All’inizio pensavo di non esserci assolutamente portato, ma non mi sono abbattuto dinanzi alle prime difficoltà, anzi. Mi sono impegnato più che potevo e, col passare del tempo e con degli allenamenti costanti, sono decisamente migliorato. L’atletica mi è entrata nel sangue e, ora come ora, non riuscirei davvero a farne a meno». Riesci a conciliare l’attività sportiva con la tua carriera scolastica? «Abbastanza. Certo, gli allenamenti occupano una buona parte della mia giornata, ma riesco a dedicare il giusto tempo anche allo studio. Appena rientro a casa da scuola, pranzo e mi metto sui libri. Attenzione, non che sia un secchione, ma faccio quanto basta per mantenermi al passo con il programma di studi». A quali sacrifici vai incontro per ottenere determinati risultati? «Le privazioni, per fortuna, non sono ancora tantissime. Non seguo una dieta precisa anzi, sono di buon appettito e mangio tutto quello che posso. E’ pur vero, però, che se un domani vorrò raggiungere livelli di eccellenza dovrò stare più attento all’alimentazione. Per adesso, resto una “buona forchetta”!». Com’è il tuo rapporto con gli allenamenti? «Più che buono. Mi alleno tutta la settimana per tre ore al giorno dalle 17,30 fino alle 20,30 e non mi pesa particolarmente farlo. E’ la passione che nutro verso l’atletica che mi permette di allenarmi con continuità e costanza. Fortunatamente i risultati raggiunti fino ad ora hanno premiato i miei sforzi». Perché hai scelto l’octathlon? «Non c’è un motivazione in particolare. Riesco semplicemente ad esprimermi al meglio in più discipline». Qual è il tuo segreto? «La tranquillità con cui affronto le cose. Il mio può apparire come un atteggiamento distaccato, ma sui blocchi mi trasformo completamente». Alla Nazionale ci pensi? «Olimpiadi, mondiali, europei, sono un pensiero ancora troppo lontano. Per adesso mi accontento della tv». Obiettivo immediato e sogni nel cassetto... «Considerato l’ottimo tempo che ho fatto a Chiari, vorrei provare a gareggiare per il titolo italiano di categoria dei 110 ostacoli. Per il futuro, è scontato dire che sarebbe bellissimo se riuscissi a fare dell’atletica leggera la mia professione. In fondo cosa c’è di meglio che essere pagati per fare ciò che ti piace?». E non ha mica tutti i torti...! BENNI GAGLIARDI