A cura della Redazione

Avventura finita per Irma Testa ai Mondiali di Astana, in Kazakistan.

La campionessa di pugilato di Torre Annunziata, prima donna nella storia della boxe italiana a qualificarsi alle Olimpiadi, esce sconfitta dal match del primo turno contro la svedese Agnes Alexiusson, nella categoria 60 kg. La scandinava era la detentitrice del titolo Youth.

Il suo campionato mondiale è già concluso, nonostante alla vigilia in molti la davano come favorita.

«Peccato, perché avremmo voluto incontrare Katie Taylor (campionessa del Mondo in carica, ndr) prima dei Giochi Olimpici di Rio ma sapevamo che si poteva correre questo rischio prendendo parte ad un Torneo così impegnativo - ha commentato il direttore tecnico ed head coach della Nazionale italiana, Emanuele Renzini -. Il rischio era quello in cui Irma, con la qualificazione già in tasca, potesse salire sul ring non con la stessa fame di vittoria che l'ha contraddistinta sino ad ora. Il match è stato in equilibrio con pochi colpi significativi da entrambi le parti, come spesso accade nel primo incontro di una competizione mondiale. Tuttavia Irma, dopo un giorno di riposo, continuerà la sua preparazione verso Rio con sessioni di sparring qui ad Astana che la terranno concentrata sull'obiettivo, e sono certo che questa sconfitta le farà tornare la giusta grinta necessaria per raggiungere grandi risultati».

Abbiamo sentito il maestro Lucio Zurlo, mentore di Irma, colui che, insieme al figlio Biagio, l'ha vista crescere come donna ed atleta nella Boxe Vesuviana. «Maestro ho perso ma lo sanno tutti che ho partecipato ai Mondiali per fare ulteriore esperienza e preparare nel miglior modo possibile le Olimpiadi - mi ha riferito al telefono -. Adesso continuerò ad allenarmi qui ad Astana, non preoccupatevi il nostro rito di mettervi la medaglia al collo lo ripeteremo anche al mio ritorno da Rio».

«Probabilmente, l'attenzione mediatica a cui è stata sottoposta in queste ultime settimane, l'ha un tantino distratta, per forza di cose, dagli allenamenti. A 70 giorni dal match di esordio olimpico - prosegue il Maestro - ha tutto il tempo per ritrovare le giuste e dovute motivazioni e forze soprattutto mentali. Statene certi che a Rio la nostra "batterfly" non fallirà, le promesse fatte al Maestro Zurlo le ha sempre mantenute». 

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