A cura della Redazione

Quattro persone arrestate dai Carabinieri della Compagnia di Napoli Stella, che hanno dato esecuzione a un fermo di indiziato di delitto emesso dalla DDA di Napoli per tentata estorsione aggravata da finalità mafiose. Gli indagati sono ritenuti affiliati al clan camorristico dei “Sequino”, egemone all’interno del rione Sanità a Napoli nel traffico di droga e nelle estorsioni ai danni di commercianti, parcheggiatori abusivi e cantieri edili. I soggetti fermati, tutti del quartiere del centro storico e già noti alle forze dell’ordine, sono Pasquale Amodio, 44enne, Francesco Grasso, 50enne, Ciro Minei, 23enne, Gennaro Passaretti, 27enne.

Le indagini dei militari dell'Arma, coordinate dalla Procura Antimafia, hanno riguardato le richieste estorsive rivolte ad alcuni commercianti della zona a cui il clan aveva imposto il versamento periodico di somme di denaro e, in alcuni casi, anche l’istallazione di slot machines.

Di fronte al mancato pagamento il sodalizio passava alle vie di fatto, come è accaduto per un’attività a cui due soggetti con volto travisato da casco integrale hanno dato alle fiamme la saracinesca mediante un innesco di liquido infiammabile.

Nonostante il clima di omertà che permea l’intero quartiere, le indagini hanno permesso di identificare in breve tempo gli autori delle tentate estorsioni, nei cui confronti è stato emesso il fermo anche per scongiurare che si verificassero conseguenze più gravi ai danni delle vittime, vista l’escalation di violenza in caso di rifiuto di aderire alle richieste estorsive.

Localizzati e fermati, i quattro sono stati associati al Centro Penitenziario di Secondigliano.

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