A cura della Redazione
Si è spenta la professoressa Rossana Senigalliesi, docente presso il Liceo Artistico “Giorgio de Chirico” di Torre Annunziata. Il direttore Giuseppe Chervino, l’editorialista Massimo Corcione, profondamente addolorati, il fondatore Antonio Gagliardi e le redazioni di TorreSette e torresette.it stringono in un abbraccio il marito Antonio Manzo, le figlie Emi e Manuela e il fratello Gigi. I funerali si terranno domani 29 aprile alle ore 15.30 presso la chiesa della SS. Trinità in via Gino Alfani a Torre Annunziata. Come può essersi spento il sorriso di Rossana? Pensavamo tutti sarebbe stato impossibile, lo pensavamo anche quando le notizie sulla malattia diventavano sempre più disperanti. Gli occhi continuavano a infondere speranza, bastava la notizia di un nuovo farmaco a caricarla, a infondere nuova energia quando le forze cominciavano ad abbandonarla. Combatteva una battaglia impari, l’avversario era sempre più forte, sempre in vantaggio. Pareva quasi che le cellule impazzite si stessero accanendo contro di lei con una violenza assolutamente immeritata, mortificando la donna, la moglie di Antonio, la mamma di Emilia e Manuela, la sorella di Gigi, la prof di chi sa quante centinaia di alunni, l’amica che alle amiche quasi impose controlli a tappeto appena seppe di essere stata colpita la prima volta. Sarebbero arrivati altri attacchi, ma quell’allarme aiutò a salvare almeno una vita. E per questo grande miracolo un’altra donna-moglie-mamma porterà eternamente gratitudine a Rossana. È da questi particolari che si riconosce una campionessa. E lei lo è stata, in una vita troppo breve, sempre assecondata da due figlie di cui andava fierissima e da uno straordinario compagno che ha fatto tutto ciò che era umanamente possibile (e qualcosa di più) per aiutarla a vincere. Non è facile fingere, per amore, che tutto vada bene quando l’edificio precipita, ma quell’improbabile ottimismo è stata la miglior cura, somministrata giorno dopo giorno in famiglia, accanto a medicine che potevano sicuramente meno di una carezza, di una battuta scherzosa, di un aneddoto ripetuto per la centesima volta, di un’idea ripescata per rendere la casa di città o il rifugio di Montecorice ancor più accoglienti, più caldi di quanto non lo fossero già per il sole, il mare, il calore degli amici di sempre. Non aveva mai rinunciato a progettare il futuro. Tutto sarebbe dovuto andare (e sicuramente andrà) come lei aveva già deciso che andasse. Aveva centrato ogni suo obiettivo, Rossana, e sempre con il suo indimenticabile sorriso ora incredibilmente spento. Noi restiamo qui, al buio. MASSIMO CORCIONE