A cura della Redazione

Pubblichiamo la nota giunta in Redazione a firma dell'avvocato Roberto Azzurro, presidente dell'Associaizone Forense "Nicola Di Prisco", che ha promosso il convegno su "Unioni civili e stepchild adoption. Le ragioni del Diritto e della Morale" al Tribunale di Torre Annunziata.

L'iniziativa era stata duramente criticata dal comitato Vesuvio Rainbow, a tutela dei diritti di omosessuali, gender, bisex e trans, che aveva stigmatizzato la presenza al dibattito del senatore Carlo Giovanardi.

Nell’Aula Siani del nostro Tribunale si è svolto, giovedì 10 marzo, il dibattito su unioni Civili e stepchild adoption. Non sta a me valutarne i risultati. Posso però riferire degli intenti che hanno spinto l’Associazione Forense di Torre Annunziata a chiamare due membri del Senato della Repubblica Italiana, entrambi avvocati (Giovanardi e il senatore Ciro Falanga, ndr), entrambi diretti protagonisti, l’uno in antitesi all’altro, del dibattito parlamentare, ed un Costituzionalista illuminato (Salvatore Prisco, ndr), voce autorevole del Diritto Moderno, autore di saggi e ricerche sui diritti delle coppie omosessuali in Italia ed in Europa. Il fine era ed è stato quello che da sempre l’Avvocatura persegue: illustrare idee e posizioni dissonanti le une dalle altre, metterle a confronto, offrire spunti di riflessione, alimentare dubbi, capire le ragioni, proporre gli strumenti per l’attuazione dei diritti.

E dunque il confronto c’è stato. Anche aspro, a volto ironico, sempre appassionato. Da un lato il senatore Giovanardi con la sua famiglia tradizionale ed il temuto commercio di bambini. Dall’altro il senatore Falanga e l’accorata invocazione a tutelare i sentimenti dell’essere umano, sempre e senza distinguo; ed il prof. Prisco, aperto alla legittima affermazione di nuovi modelli di convivenza.

Al dibattito eravamo in tanti. Avvocati, magistrati, giuristi, sacerdoti, cittadini, rappresentanti delle associazioni, studenti. Tra questi è intervenuto il presidente dell’Arcigay di Torre Annunziata, lamentando che, presumibilmente, tutti i protagonisti del dibattito fossero  stati eterosessuali. E ciò, a suo dire, non ha potuto che nuocere alla completezza del dibattito. Opinione da rispettare, come tutte le altre.

Ciò che invece, caro direttore, non merita rispetto è la violenza. In tutta le sue forme. Da qualunque parte provenga. Il Comitato Vesuvio Rainbow aveva poche ore prima del dibattito diramato un comunicato stampa pubblicato su torresette.it (clicca qui per leggere), davanti al quale è necessaria una breve replica.

«Il comitato  - recitava il comunicato - si dissocia da un convegno che vede negato… la voce e il punto di vista di una parte della Società, sostenendo in tal modo quel clima di odio e negazione che drammaticamente alimenta lo stigma nei confronti delle persone omesessuali e trans gender”. Per poi ribadire che il convegno avrebbe portato nella discussione “non i tecnici del Diritto ma esponenti politici”, che esso avrebbe tenuto “in considerazione i principi ideologici e antiscientifici di Giovanardi”  la cui presenza  “non ha alcun senso se non di speculazione politica su chi da sempre sui territori si batte per il riconoscimento dei diritti civili».

E’ certamente legittimo, caro direttore, dissociarsi da qualsiasi cosa, anche da un dibattito che, in quel momento, non si è ancora svolto. L’affermare però che quel dibattito - il cui svolgimento ancora non conosci - "alimenterà drammaticamente il clima di odio nei confronti delle persone omosessuali e transgender" è un gratuito esercizio di stupida e intollerabile violenza.

Nell’Aula Siani, dove qualche mese fa Erri De Luca ci raccontava della sua “Parola Contraria”, Giovanardi ha esposto le sue idee. Assurde, retrograde, contrarie a quelle di tanti di noi. Ma aveva il diritto di esporle. Ed altri avevano ed hanno avuto il diritto di avversarle. Di contrastarle.   

Senza speculare su niente e su nessuno, l’Associazione Forense ha proposto un dibattito di idee su temi sensibili in merito ad una legge ancora in fieri. Non ha  alimentato odii né intolleranze. Ha discusso ed ha invitato a discutere, garantendo a tutti il diritto alla parola. Anche a quella “contraria”.

Avv. Roberto Azzurro