A cura della Redazione

Salgono a 13 gli indagati per le 8 vittime del crollo della palazzina di Rampa Nunziante. A ricevere l’ultimo avviso di garanzia notificato dai carabinieri della compagnia di Torre Annunziata è stato Pasquale Cosenza, capocantiere di Scafati che ha lavorato all’interno del palazzo fino al giorno prima della tragedia del 7 luglio scorso. Cosenza potrebbe essere una delle persone in grado di ricostruire nei minimi dettagli quanto avvenuto il giorno precedente al crollo della struttura in tufo e cemento, collassata su se stessa e seppellendo 8 persone, di cui una ragazzina di 14 anni e il fratellino di 8.

Il nome di Cosenza è stato iscritto nel registro degli indagati come atto dovuto nell’ambito dell’inchiesta che ipotizza i reati di disastro colposo e omicidio colposo. L’inchiesta è condotta dai sostituti procuratori Silvio Pavia e Andreana Ambrosino della Procura di Torre Annunziata, insieme al procuratore Sandro Pennasilico e all’aggiunto Pierpaolo Filippelli.

Al momento tre sono le ipotesi al vaglio degli inquirenti cher avrebbero potuto causare il crollo dell’edificio: una modifica strutturale al palazzo, un errore nell’eseguire i lavori di ristrutturazione dell’appartamento al secondo piano, la vetustà dell’immobile. A stabilirlo sarà una super perizia sulle macerie e sulla parte rimasta ancora in piedi condotta dagli ingegneri Nicola Augenti e Andrea Prota.

Ieri, intanto, sono iniziati i lavori per la messa in sicurezza della palazzina crollata. La prima fase terminerà giovedì prossimo. Poi una pausa estiva di una quindicina di giorni, e subito dopo riprenderanno i sopralluoghi utili all’inchiesta a partire dall’ultima settimana di agosto.

«I tempi? Non posso stabilirli – afferma il prof. Augenti -. Al momento proseguiamo con la rimozione controllata dei detriti e l’eliminazione di nuovi pericoli di crolli. Tuttavia la Procura e le forze dell’ordine stanno lavorando con un unico obiettivo, la ricerca della verità».

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