A cura della Redazione

Riaffiorano, a poco a poco, dalle macerie oggetti e ricordi seppelliti dal crollo della palazzina di Rampa Nunziante avvenuto il 7 luglio scorso, che cancellò le esistenze di otto persone innocenti, tra cui due adolescenti.

Nel cantiere sono in corso le opere di messa in sicurezza e di rimozione dei pericoli incombenti legati alla precaria staticità dell’immobile.

Tra i detriti sono riemerse le medaglie conquistate da Francesca e Salvatore Guida, promettenti atleti di karate, il pc del padre Pasquale, una somma di denaro, i computer dell’architetto Giacomo Cuccurullo, dirigente dell’Ufficio Tecnico Comunale morto nel crollo insieme alla moglie Edy Laiola e al figlio Marco.

Fino ad ora sono stati rimossi circa 200 quintali di macerie. Il lavoro degli operai della ditta incaricata prosegue sotto il controllo delle forze dell’ordine - Carabinieri, Polizia, e Vigili urbani - che si alternano sul cantiere per evitare azioni di sciacallaggio. Il Comune, proprio per garantire la sicurezza dell’area, ha provveduto anche a far installare alcune telecamere per la videosorveglianza.

Intanto va avanti l’inchiesta della Procura di Torre Annunziata che vede coinvolti tredici indagati per omicidio e disastro colposi. I tecnici informatici sono riusciti a recuperare le password di accesso al pc portatile dell’architetto Cuccurullo e tutti i codici di accesso, invece, del computer utilizzato dallo stesso dirigente UTC nel suo ufficio. Gli inquirenti sperano di trovare tra i files qualche elemento utile alle indagini.

Ieri sera, in via Gino Alfani, Don Ciro Cozzolino ha celebrato una Santa Messa in memoria delle vittime del crollo (ad un mese dal drammatico evento) nella chiesa della SS. Trinità. Dall’altare ha lanciato il suo appello affinché si faccia giustizia ed invitato a parlare chiunque abbia qualche notizia utile per far luce su una vicenda così dolorosa.

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