A cura della Redazione

«Oggi a Torre Annunziata si sta scrivendo una pagina importante nel contrasto al racket». L'associazione OplontiAntiracketAntiusura plaude al blitz dei carabinieri del Nucleo Investigativo oplontino, che ha portato al fermo di indiziato di reato - disposto dalla DDA di Napoli - nei confronti di dodici presunti affiliati al clan Gionta, tra i cui coloro che sono ritenuti i reggenti, Luigi Della Grotta e Vincenzo Amoruso. Sono accusati di estorsione e di detenzione e porto illecito di armi, aggravati da finalità mafiose. 

«OplontiAntiracketAntiusura, associazione di commerciati, imprenditori, Confcommercio, Confesercenti, Associazione Commercianti, esponenti delle istituzioni, delle associazioni, della società civile di Torre Annunziata, ringrazia pubblicamente il Colonnello Filippo Melchiorre, il Colonnello Leonardo Acquaro e l’intero Gruppo Carabinieri per la rilevante iniziativa e si augura che Torre diventi sempre più un laboratorio privilegiato di lotta a pizzo ed usura - si legge nella nota -. Denunciare è giusto, perché racket e strozzinaggio calpestano i diritti fondamentali, producono disoccupazione, distruggono l'economia. Denunciare rende liberi, perché consente di riacquistare la propria autonomia imprenditoriale e umana. Denunciare conviene, perché lo Stato - conclude il comunicato - è al fianco dei denuncianti con misure risarcitorie e di sostegno anche economico».

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