A cura della Redazione

Pubblichiamo la lettera aperta - a metà tra il serio e il faceto, come si suol dire - scritta dal docente del Liceo Artistico "de Chirico" di Torre Annunziata, Biagio Soffitto, sul furto perpetrato nella Biblioteca comunale "Ernesto Cesàro" di Torre Annunziata qualche settimana fa. Parole che fanno senza dubbio riflettere ed aprono un dibattitto su come la città possa valorizzare e far conoscere il suo immenso patrimonio culturale, che ai più - specie i cittadini - resta sconosciuto.

Egregi Signori ladri,

scomodando i sempre amati Totò e Peppino, Veniamo noi con questa mia addirvi pubblicamente due parole di sincero e sentito ringraziamento per il furto eseguito con impareggiabile destrezza da lor signori nella Biblioteca comunale di Torre Annunziata qualche notte fa. Le mie parole si aggiungono a quelle che in una bella lettera sono state invece indirizzate da parte di Marinetta De Falco alla povera e bistrattata vittima in questione.

Spero in premessa non vi incupisca o, peggio ancora, offenda l’epiteto di “ladri” apposto al “signori” dell’intestazione della missiva. Ho inteso solo, e con tutto il rispetto possibile, indicare il vostro titolo professionale, attestare competenze ed abilità specialistiche non comuni dalle quali spero si possa paradossalmente trarre qualche giovamento. Voi almeno siete palesemente ladri, coraggiosamente pronti al rischio; altri, al contrario, rubano quanto se non più di voi ma nascondendosi dietro titoli sovente immeritati ed un’ipocrita, falsa rispettabilità. 

Ciò doverosamente premesso, passiamo alle ragioni che giustificano la mia riconoscenza per quanto avete compiuto.

Innanzitutto grazie perché se la sottrazione di incunaboli, cinquecentine e non so quanti altri preziosi volumi, è stata attuata su richiesta di una committenza che si auspica almeno locale, questo non solo significa che quantomeno quei preziosi volumi che probabilmente non potremo più sfogliare né sentire come patrimonio della comunità cittadina, resteranno nel nostro piccolo perimetro urbano, ma soprattutto - e vuoi mettere la soddisfazione - che la magnificenza di quelle antiche pagine a stampa avrà favorito la nascita di un qualche bibliofilo oplontino, specie quasi del tutto estinta dalla scomparsa del buon Mario Lettieri, che i libri non solo li amava e collezionava, ma era anche solito leggerli.

Ma ulteriori parole di riconoscente gratitudine vanno spese per voi anche se la vostra azione resta, sia ben chiaro, pur sempre un atto sacrilego e di tracotanza inimmaginabile nel suo privare una intera comunità della memoria e delle testimonianze della sua storia culturale. Vi sono infatti comunque grato perché voglio sperare che con il forzare quella fragile saracinesca abbiate forzato, meglio ancora, divelto, anche numerose coscienze. Dato una scossa importante a questa provincia che più che addormentata, come scriveva Michele Prisco, è letteralmente narcotizzata.

Una città, la nostra, in cui le associazioni che hanno provato a proporre cultura hanno spesso incontrato difficoltà enormi e sono state quasi tutte costrette a chiudere i battenti senza che nessuno battesse ciglio. Dove, fatte salve le lodevoli proposte di qualche scuola e comunità ecclesiale che propongono estemporanee di pittura, convegni, dibattiti, presentazioni di libri e concerti, non si registrano iniziative degne di questo nome.

Voglio credere che da ora in poi si guardi alle politiche culturali cittadine con testa, cuore ed occhi diversi, che si capisca che non può esservi rinascita complessiva del territorio se non passando attraverso un nuovo e non estemporaneo fermento capace di coinvolgere molteplici soggetti. L’auspicio ottimistico è che in questa nostra povera Itaca, che sembra ancora una volta in attesa del suo Ulisse, equipaggio compreso, l’Assessore al ramo, o al remo per rimanere in metafora, ponga la Biblioteca - e se permettete il personale che vi opera - al centro di una nuova strategia programmatica, sappia pensare in grande ipotizzando una sede più degna ed appropriata per ospitare, tutelare e rendere pienamente fruibile ciò che resta del nostro patrimonio librario.

 

Al momento però le condizioni del mare sono pessime e nessuna vela recante i simboli del sovrano itacense si profila all’orizzonte.

Biagio Soffitto

docente Liceo Artistico "de Chirico" di Torre Annunziata

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