A cura della Redazione

Pubblichiamo di seguito la "lettera"  a firma della docente Marinetta De Falco, indirizzata simbolicamente alla Biblioteca "Ernesto Cesàro" di Torre Annunziata, violata nei giorni scorsi da un furto con il quale sono state sottratte importantissime testimonianze storiche e culturali. 

Alla Biblioteca “E. Cesàro” di Torre Annunziata

Biblioteca carissima,

scusami se Ti dò, familiarmente, del “tu”, o scrigno di cultura. Ma mi capita sempre che, a pensarti, non posso non sentire i Tuoi sospiri e cogliere i Tuoi silenzi, i sogni e le fantasie, le saggezze, le scoperte, le storie, la memoria... Insomma la vita. E Tu sei viva e io ho bisogno soprattutto di Te per vivere.

Scusa se non ho potuto rimediare alla Tua solitudine, se non sono riuscita ad assicurarTi le cure e le attenzioni doverose. Scusa se ho votato chi, deputato a governare un bene pubblico (quale tu sei), non è stato all’altezza del Tuo valore e del Tuo ruolo. Scusa perché non riesco ancora a preservarTi e a preservarmi dalle ignoranze, dalle presunzioni, dai vuoti profondi di valori, dal "chattume" di una retorica oscena!

Eppure ci sono stati tempi in cui, come per grazia ricevuta, ci siamo incontrati e non soli. C’erano giovani appassionati e affascinati da Te che Ti si dedicavano... e nasceva la voglia di leggere e di ascoltare e di coinvolgere e di giocare tra l’armonia delle voci e la meraviglia dei bambini curiosi e... la speranza.

Ma per l’ignoranza sovrana al potere tutto questo non ha valore e subito si ordina di fare il vuoto.

Ora, carissima, dolce Biblioteca mi auguro che chi ha "prelevato" da Te un pezzo del nostro preziosissimo patrimonio, stia tentando di leggerlo per imparare che l’"INCUnabolo" non è una parola sporca e che quella scrittura è Latino e non ha niente a che fare con i pizzini... E se fosse un dotto?

Che la fortuna sia buona con noi!                              

Marinetta De Falco

(docente Istituto Cesàro-Vesevus di Torre Annunziata)

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