A cura della Redazione

«Da parte nostra non c'è stata alcuna scorrettezza». La dirigente scolastica dell'Istituto Parini-Rovigliano di Torre Annunziata, Mariantonietta Zeppetella Del Sesto, esprime tutto il suo rammarico per la decisione della Direzione del premio MyGiffoni - contest dedicato ai cortometraggi realizzato dalle scuole - di annullare ilo concorso per presunte anomalie nelle vitazioni su Facebook.

Gli studenti della scuola di Torre Annunziata erano in gara nella categoria "videomaker 6-10 anni" con l'opera "Il sogno di Leonardo", regia di Domenico Orsini. Il corto realizzato era in procinto di vincere l'Audience Award, ossia il premio scaturente dai "like" sul noto social network. Tuttavia, il direttore del concorso, Claudio Gubitosi, ha optato per l'annullamento della competizione dopo aver letto i post con «accuse reciproche tra gli istituti scolastici (sulle anomalie del voto, ndr)» e le critiche mosse alla Direzione, rea di aver «aver favorito una competizione diosnesta e falsata». Contestualmente, la Direzione ha deciso di portare in finale tutti e tre i cortometraggi finalisti (gli altri due erano "Flash Forward" dell'Istituto Comprensivo di Albignano, e "Smartphone walking" dell'associazione Soleventi di Sant'Anastasia).

«Le segnalazioni di presunte irregolarità siamo stati noi a farle alla Direzione - dice la professoressa Del Sesto -, in quanto nell'ultimo giorno utile (l'1 giugno, ndr) abbiamo riscontrato in poco più di 7 minuti migliaia di "like" sospetti su un'opera concorrente. I nostri "like", invece, erano tutti per così dire tracciabili, in quanto corrispondenti a visualizzazioni effettive degli utenti. Per questo ho deciso di scrivere alla Direzione del Premio e quanto dichiarato dal direttore Gubitosi non è affatto vero». A corroborare la tesi, gli screenshot scattati ed inoltrati alla stessa Direzione.

«A nostro avviso la Direzione - scrive la preside nella lettera inviata al GiffoniFilmFestival - avrebbe potuto fermare il fenomeno dell'anomalia delle impennate dei "like" quando è stato segnalato la prima volta, anche se ci sorge il dubbio che forse era consentito, dal momento che non si è tenuto conto dei nostri screenshot. Siamo stati accusati di presentare anche noi anomalie di voti. E' anche possibile che ci sia stata qualche anomalia, ma è sicuro che, dopo la vostra raccomandazione, abbiamo sorvegliato coloro che ci votavano per evitare le facili tentazioni di qualcuno di noi. Pensiamo che senza difficoltà avreste potuto controllare le tantissime visualizzazioni nostre nonché le condivisioni ed i commenti che hanno fatto crescere in modo costante il nostro numero di "like", senza registrare picchi anomali in pochi minuti, cosa documentata invece dai nostri screenshot per altre situazioni. E pensiamo anche che avreste potuto notare che una intera città, con le sue associazioni, le sue forze politiche e le sue scuole ha creduto nel nostro cortometraggio e l'ha sostenuto, dando credito al vostro concorso».

E' rammaricata soprattutto per i "suoi" bambini, la dirigente scolastica, che hanno lavorato tanto - insieme ai docenti e al regista affinché "Il Sogno di Leonardo" potesse realizzarsi. «Ci siamo dimenticati forse tutti dei bambini, ma se ne è dimenticato anche chi demagogicamente ne parla, non differenziando le situazioni di voto verificatesi e mettendo in un unico calderone chi ha creduto di rispettare le regole e chi, secondo noi, le ha aggirate. I nostri bambini non capiscono e quello che ci fa più male è che qualcuno di loro ci ha chiesto perché, se si potevano conquistare facilmente voti, non lo abbiamo fatto anche noi».

Poi la decisione drastica: «Ritiriamo il cortometraggio dal concorso - continua la preside - che, secondo noi, ha rappresentato, dal momento stesso in cui è stato presentato al Giffoni, un cattivo esempio per tutti i nostri bambini, per i loro docenti e per noi tutti che di certo, nonostante la nostra modestissima "officina" di cinema, non parteciperemo più ad un concorso tanto vulnerabile nella valutazione. Avete reso vano con le vostre decisioni ciò che cerchiamo ogni giorno di combattere sui  banchi di scuola, nelle nostre palestre e nei nostri laboratori. Ci auguriamo che altri dopo di noi possano beneficiare della nostra esperienza e che la vostra Direzione possa apportare i correttivi necessari per rendere il vostro concorso un luogo di leale confronto, di sereno scambio di esperienze e di "amicizia" che speriamo abbiano comunque ispirato la volontà di MyGiffoni e che, forse, "la rete" ha trasformato in una trappola».

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