A cura della Redazione

«Affronteremo con estrema serenità l’intero processo». Dopo la decisione del giudice di rinviare a giudizio gli otto indagati per i presunti abusi edilizi nella palazzina di via Roma che ospita la Medicina Nucleare del CMO di Torre Annunziata, in una nota, la proprietà, ed in particolare il direttore Lugi Marulo (anch'egli indagato), ribadisce la «piena fiducia nella magistratura» per fare chiarezza su quanto accaduto. Le accuse formulate a vario titolo sono di abuso d’ufficio, falso ideologico, falso in atto pubblico e abusivismo edilizio. Coinvolti nell'indagine anche tre dipendenti comunali, un architetto, la società immobiliare proprietaria dei locali e due tecnici della ditta che ha eseguito i lavori.

«Siamo supportati da avvocati e tecnici di elevato spessore umano e professionale che ci hanno sempre confortato sulla legittimità dei nostri comportamenti», ribadisce Marulo. «Tra qualche giorno, invece, il Tribunale si pronuncerà circa la richiesta di riapertura dello stabile oggetto di sequestro». Una richiesta avanzata dai legali del CMO per consentire il ritorno alla normalità delle attività diagnostiche ed assicurare così la continuità lavorativa ai dipendenti impiegati presso il settore di Medicina Nucleare, al momento chiuso al pubblico su disposizione di Comune e Tribunale.

Ed è proprio ai lavoratori che Marulo si rivolge. «In questo momento di estrema difficoltà è venuto fuori nella sua interezza il senso di responsabilità e di appartenenza dei lavoratori verso l’azienda: il CMO è per tutti noi una grande famiglia. In maniera assolutamente spontanea, infatti, tutti i lavoratori hanno voluto far sentire la loro vicinanza nel momento dell’udienza. Al fine di evitare che tale vicinanza potesse trasformarsi in una manifestazione chiassosa, e per evitare interruzioni delle prestazioni sanitarie dell’azienda, tutti i 140 dipendenti si sono organizzati, garantendo la presenza all’esterno del Tribunale, ciascuno fuori dal proprio orario di lavoro, in una rotazione continua. A tutti i lavoratori - dice Marulo - va il ringraziamento più profondo da parte dell’azienda per la vicinanza, per la correttezza manifestata nei confronti delle Istituzioni e del territorio e per lo spirito di servizio nell’aver comunque garantito l’erogazione delle prestazioni sanitarie, senza alcun tipo di disagio. Con nostro stupore inoltre abbiamo notato come, nel corso della giornata, diversi pazienti si sono recati all’esterno del Tribunale per manifestare la propria vicinanza al CMO e ai lavoratori. Una testimonianza d’affetto di cui andiamo orgogliosi. Non appena conosceremo l’esito del provvedimento del Tribunale in ordine al dissequestro - conclude il giovane imprenditore - lo renderemo pubblico in maniera da condividere con il territorio questo delicato momento».

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