Si apre uno spiraglio per consentire al CMO di Torre Annunziata di riprendere la piena attività della Medicina Nucleare. Ieri, infatti, c'è stato un incontro tra i tecnici comunali e quelli incaricati dal Centro Polispecialistico per dirimere la controversia relativa al rilascio della SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) per i nuovi locali che dovrebbero ospitare la Medicina Nucleare. La decisione dell'Ente di rigettare l'istanza è stata stigmatizzata dalla proprietà del Centro Medico con un comunicato, nel quale si attacca duramente l'Amministrazione e, per essa, anche gli Uffici preposti (l'UTC), rea di aver negato l'autorizzazione oltre i termini fissati dalla legge «per poter eccepire alcunché» e «cioè quando si era già formato il silenzio assenso e dopo che avevamo comunicato l’inizio dei lavori», ha spiegato l'amministratore CMO Luigi Marulo.
La richiesta era stata avanzata per "sbloccare" finalmente la querelle che vede coinvolto il CMO, la cui sede di via Roma 9/11, dove è ubicata la Medicina Nucleare, è stata chiusa per presunte opere abusive ed è sotto sequestro. Ciò ha comportato il licenziamento di 70 dipendenti e lo stop alle attività di diagnostica, uno dei settori più importanti della struttura sanitaria oplontina, soprattutto per i tanti pazienti che ad essa si rivolgevano. Il trasferimento delle attività in un'altra sede avrebbe consentito, stando a quanto dichiarato da Marulo, di «riassorbire quanto prima» i lavoratori mandati a casa.
Viene così inoltrata, oltre due mesi fa, istanza al Comune di inizio lavori ma l'Ufficio Tecnico la rigetta. Il motivo è stato illustrato dai funzionari comunali ai tecnici del CMO che hanno curato il progetto, nel corso di un incontro tenutosi presso la sede comunale di Rovigliano. L'istanza - seppure integrata nella parte documentale, come richiesto dal Comune - sarebbe incompleta e manchevole in alcune parti. In sostanza, così come è stata presentata, la SCIA non avrebbe potuto essere avallata dal Comune perché non sarebbe stata rispettata la normativa al riguardo. L'incontro è servito dunque a tracciare una sorta di percorso procedurale che i tecnici incaricati dal CMO dovranno seguire al fine di elaborare in modo corretto la richiesta. A quel punto, il Comune concederebbe il benestare ed i lavori potrebbero partire. E con essi, probabilmente, anche la vita dei 70 lavoratori licenziati.
Per essere sempre aggiornato clicca "Mi Piace" sulla nostra pagina Facebook