A cura della Redazione

«Ancora una volta è stata chiusa una scuola a Torre Annunziata. Stavolta, si tratta del plesso di via Gambardella dell’Istituto "Alfieri", interdetto per un periodo variabile di 7/10 giorni ad opera dell’UTC, guidato dall’architetto Luigi Di Donna. Questa decisione ci lascia letteralmente sgomenti».

Dal 19 gennaio, infatti, gli studenti che frequentano quel plesso sono in DAD dal momento che occorre effettuare le verifiche di staticità dell'edificio, operazione che il Comune ha affidato ad una società specializzata e per le quali sarà necessario attendere una decina di giorni prima che si concludano.

L'associazione Genitori di Torre Annunziata Insieme per la Scuola, in una nota, critica fortemente l'operato dell'Ufficio Tecnico Comunale oplontino «in quanto, prima di tutto, segue una comunicazione precedente di appena 6 giorni fa da parte dello stesso UTC, in cui, pur rilevando, da sopralluoghi tecnici effettuati in data 11 gennaio, l’esistenza di alcune criticità, non emergevano dubbi sulla staticità dell’edificio, che ora, invece, sono addirittura alla base di prove strutturali per verifiche statiche del plesso scolastico, e tali da richiedere la sospensione didattica».

L'associaizone denuncia quella che, a suo parere, è una «assoluta carenza di professionalità da parte dell’UTC che, nell’arco di una settimana, ha dapprima rassicurato la platea scolastica sulla stabilità dell’edificio in oggetto, e poi lo ha interdetto ponendo seri dubbi sulla sua eventuale agibilità. Questa condotta - prosegue la nota - è grave per una serie di motivazioni: nasce da “segnalazioni allarmistiche” pervenute da alcuni genitori, come riportato nel comunicato, e non da dati oggettivi derivanti dai precedenti sopralluoghi effettuati; presuppone una assoluta mancanza di programmazione delle verifiche ordinarie che l’Ente comunale è tenuto a compiere per la sicurezza degli edifici scolastici, che devono essere aperti in sicurezza già dal 1 settembre e non chiusi durante l’anno scolastico in corso, salvo cause imprevedibili che possono minare alla stabilità degli edifici; mina la credibilità dello stesso Ente Comunale, gettando nello sconforto i genitori stessi che non vengono messi più in condizione di sapere se i loro figli studiano in scuole sicure cosi come tutti gli operatori scolastici; causa una nuova ed improvvisa sospensione della didattica in presenza - proseguono i genitori di Insieme per la Scuola - inducendo al momento un ricorso improprio alla didattica a distanza da parte dell’istituto in oggetto, anziché fornire allo stesso una valida alternativa per non sospendere la didattica in presenza ricorrendo ad altre strutture comunali usufruibili sul territorio, in attesa che si completino tali lavori».

L'associazione, inoltre, sottolinea come il provvedimento provochi «ulteriori disagi alle famiglie degli studenti interessati, in quanto i genitori lavoratori non possono usufruire di eventuali permessi retribuiti contemplati in caso di didattica a distanza dei figli legata alla pandemia da Covid-19».

La conclusione del comunicato è una esortazione al Comune affinché «concluda quanto prima tali verifiche di staticità del plesso di via Gambardella, restituendo una scuola sicura a studenti, operatori scolastici e famiglie; e nel contempo si attivi in tempi ragionevoli a rinvenire locali alternativi per garantire a tutti gli studenti lo svolgimento della didattica in presenza».