A cura della Redazione

7 luglio 2017 – 7 luglio 2022. Sono trascorsi cinque lunghi anni da quella immane tragedia che colpì Torre Annunziata, con il crollo di un’ala di un palazzo di Rampa Nunziante che causò la morte di otto persone: Giacomo Cuccurullo, la moglie Edy Laiola e il figlio Marco, i coniugi Pasquale Guida e Anna Duraccio con i figli Francesca (14 anni) e Salvatore (8 anni), e la signora Pina Aprea.  

Alle ore 19 di stasera è stata celebrata da Don Ciro Cozzolino, presso la chiesa della SS. Trinità in via Gino Alfani, una Santa Messa in suffragio delle vittime.

Durissime le parole di don Ciro pronunciate durante l’omelia. Il referente di Libera ha ricordato che dopo la tragedia di cinque anni fa, altre ne sono succedute: dall’omicidio di Maurizio Cerrato a quelli di Antonio Morione e del giovane di Torre del Greco Giovanni Guarino. “Dallo stesso albero marcio siamo costretti a raccogliere i frutti amari”, ha affermato il prelato.

Subito dopo la celebrazione della Messa, un corteo silenzioso - e in forma privata - è partito alla volta di Rampa Nunziante, luogo della memoria, verso quell'edificio sventrato e ancora lì a ricordarci e a farci rivivere la sofferenza di cinque anni fa. Qui c’è stata la deposizione del “Cero della Giustizia”. Dinanzi allo stabile un grosso striscione raffigurava le otto vittime con la scritta: “Emerga la verità - Trionfi la giustizia. 7/7/2017 Torre Annunziata merita giustizia”.

Alla cerimonia hanno partecipato i parenti delle vittime, tra cui Maddalena Fraschetta, la mamma di Anna Duraccio, inconsolabile per la perdita della figlia, del genero e di due nipotini. Un dolore che il tempo non riuscirà mai a lenire.

Il lancio in aria di palloncini bianchi ed un lungo applauso dei presenti ha chiuso la cerimonia in ricordo di quelle vittime innocenti, morte, come ha ricordato don Ciro “per imperizia, imprudenza e totale ignoranza, in spregio alle più elementari regole di edilizia e sicurezza”.