A cura della Redazione

Il Governo dispone il rientro in servizio di medici, infermieri, e personale sanitario in genere, no vax. Una decisione adottata dal Consiglio dei Ministri presieduto da Giorgia Meloni, e motivata con la necessità di sopperire alle carenze di personale nelle strutture sanitarie, in particolare gli ospedali. Da oggi, 1 novembre, decadranno anche le sospensioni dalle attività per chi si era sottratto all'obbligo di vaccinarsi contro il Covid-19. Nello specifico, il testo parla di "lavoratori impiegati in strutture residenziali, socio-assistenziali e socio-sanitarie e per il personale delle strutture che effettuano attività sanitarie e sociosanitarie", che dunque rientreranno a lavoro anche se non immunizzati. 

Subito arriva la dura critica del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, che reputa tale disposizione "gravissima e irresponsabile"

Per il governatore, che aveva auspicato invece una riconferma del provvedimento introdotto dal precedente Esecutivo nazionale (l'obbligo di vaccinazione ra fino al 31 dicembre), è "un’offesa alla stragrande maggioranza dei medici responsabili, e un’offesa ai pazienti. Altro che rifiuto di una gestione ideologica dell’emergenza! Questa è davvero una decisione tutta ideologica, totalmente irresponsabile, e degna della peggiore politica politicante".

È una decisione "che offende la stragrande maggioranza dei medici e degli infermieri che si sono comportati in maniera deontologica e responsabile, e ai quali va tutta la mia solidarietà - prosegue De Luca -. È una decisione che toglie sicurezza e tutela ai pazienti ricoverati e ai loro familiari. È una decisione che crea enorme difficoltà ai dirigenti delle strutture sanitarie e ospedaliere, nel loro obbligo di tutela della salute dei pazienti. È una decisione che rischia - se si diffonde il contagio fra i medici - di fare avere ancora meno personale in servizio, altro che più medici", ha concluso il presidente della Regione Campania.