A cura di Antonio Papa

Dopo il racconto degli anni 1950 e 1951 a Torre Annunziata, ci apprestiamo a fare un excursus nell'anno 1952, caratterizzato da fatti politici, cronaca cittadina, grandi eventi ed insediamenti produttivi. 

«Faremo del Mezzogiorno la California d'Italia»

Con questo slogan la Democrazia Cristiana si presenta nel sud il 18 aprile 1948. Erano i tempi delle promesse del Piano Marshall, del «Quarto punto» di Truman, dei programmi per le aree depresse, dei piani di investimenti.

Quattro anni dopo l’Ilva, a Torre Annunziata, perde 700 posti di lavoro. A Napoli e nel Mezzogiorno la chiusure di fabbriche e i licenziamenti non si contano. Stesso discorso per l’industria molitoria che utilizza solo un terzo dei suoi impianti mentre mancano aule scolastiche per i bambini. Il mito della California è pietosamente svanito.

In questo clima di tensione sociale i partiti si preparano alle elezioni amministrative del 25 e 26 maggio.

Aggressioni e feriti in piazza Cesàro

Nella notte tra il 30 aprile e il 1° maggio tre iscritti ai partiti di sinistra sono vittime di un’aggressione da parte di attivisti del Partito Democristiano.

Raffaele Salvi di 34 anni, socialista, Ercole Nardotti, di 28 anni, operaio comunista, Leonardo Troncato, ventunenne studente comunista, sono le vittime della violenza politica di quella terribile notte in piazza Cesàro.  La contemporanea presenza in piazza del gruppo dei democristiani del prof. Iapicca porta all’inevitabile scontro dialettico e fisico tra gli opposti schieramenti. 

A Raffaele Salvi gli gettano sul viso della calce e, con un colpo di vanga, gli spaccano il capo. Dopo il vile attacco gli attivisti clericali si rintanano nella sede del loro partito, quando vengono esplosi, uno dopo l'altro, quattro colpi di pistola contro i cittadini. Uno dei colpi raggiunge ad un piede l'operaio Ercole Nardotti.

Successivamente, alcuni degli attivisti clericali, riusciti a lasciare la sede attraverso unuscita secondaria, feriscono con una coltellata il giovane Leonardo Troncato.

Gli aggressori sono in seguito tutti arrestati ma la cronaca di quella notte rimane impressa per lungo tempo, non solo tra i torresi, ma in tutto il circondario, specie negli ambienti politici.

I risultati delle elezioni decretano la vittoria della sinistra a Torre Annunziata con 14.235 voti, al centro vanno 6.863 voti mentre la destra ottiene 4.589 voti. Nello specifico, il PCI guadagna 1.700 voti mentre la DC perde 3.500 voti.

Arriva la Lepetit

Nel frattempo, si tenta di invertire la crisi occupazionale che attanaglia la città con nuovi progetti faraonici legati a investimenti importanti, avallati dalle alte sfere politiche nazionali, e non solo.

La storia dello stabilimento Lepetit di Torre Annunziata comincia nel 1952, quando la Lepetit Antibiotici, uno dei più affermati gruppi farmaceutici, avvia la costruzione di un impianto per la fermentazione delle sostanze attive necessarie alla produzione di antibiotici.

Inizia una nuova era con enormi possibilità di sblocchi occupazionali in un’area specifica della città, insediata in seguito da numerose industrie di caratura mondiale, destinata a dare risposte e speranze ai lavoratori torresi. Tutto dura un trentennio, poi rimane il disastro sul territorio.

Solo la Lepetit, poi Ciba-Geigy e oggi Novartis, sopravvive alla grande crisi. Lo stabilimento di Torre Annunziata oggi è uno dei più importanti poli industriali del Gruppo e tra i maggiori insediamenti farmaceutici del Mezzogiorno, con circa 450 dipendenti e un indotto di un centinaio di persone. Nel 2020, il sito ha prodotto 85 milioni di confezioni di farmaci in forma solida (compresse), destinate a 116 Paesi.

Cronaca cittadina

Un grave fatto di sangue si verifica il 22 settembre  in via Mazzini dove una giovane sposa, la trentenne Anna De Caro, viene uccisa a coltellate dal marito  al culmine di una scenata di gelosia, mentre a dicembre scuote la comunità la notizia del suicidio della prof. Fausta Guicciardi, moglie del ragioniere Armando Cirillo, funzionario del Comune oplontino. La donna si lascia travolgere dal treno per cause ignote, dopo aver lasciato un biglietto d’addio al proprio figlio.

Terenzio Gargiulo e la sua “Maria Antonietta”

Un figlio Illustre di Torre Annunziata, il Maestro Terenzio Gargiulo, continua la tradizione dei grandi musicisti torresi mettendo in scena l’opera lirica “Maria Antonietta”, composta su libretto di Viviani, rappresentata per la prima volta al San Carlo di Napoli il 19 aprile con la direzione di Nino Sonzogni e linterpretazione di Elisabetta Barbato, Renzo Pigni, Anselmo Colzani e Augusto Romano. Il successo è straordinario e al Maestro Gargiulo arrivano i complimenti dal mondo artistico e culturale.

Riccadonna, Torre Annunziata e il Lido Azzurro

Chiudiamo l’anno con un ricordo che resta unico nella sua rappresentazione.

Sui cartelloni, nelle città d’Italia, si erge a protagonista un manifesto pubblicitario della Riccadonna, realizzato dalle Arti Grafiche Ricordi di Milano.

Lazienda Riccadonna produce vini spumanti di alta qualità, secchi e dolci. Per la nuova campagna di pubblicità dei propri vini la scelta cade anche su Torre Annunziata e su un luogo che sarà simbolo dell’alta società, della mondanità, del buon gusto e dell’eleganza negli anni successivi, il Lido Azzurro (foto in alto del 1952).