“Andavamo tutti insieme in carrozzella, in estate, al Lido Azzurro, per trascorrere spensierate giornate al mare, allora limpido, e sulla spiaggia di sabbia vulcanica che amavo tanto”.

Questo è il ricordo più piacevole della sua infanzia a Torre Annunziata, la città dove è nata, di Raffaela De Laurentiis, sorella di Celestina, Luigi (padre dell'atttuale presidente del Calcio Napoli Aurelio), Dino, Rosa, Alfredo e Anna. Penultima figlia di Aurelio e Giuseppina Salvatore, venne alla luce il 28 agosto 1928, alle ore cinque di mattina, in via Oplonti. E fu battezzata il giorno dopo dal parroco Emilio Lambiase presso la chiesa dell’Annunziata.

Il suo nome era quello della nonna materna, Raffaela Montella. Da giovane, quando non aveva ancora compiuto 21 anni, sposò Renato De Gioia, direttore di banca, il 9 luglio 1949, nella parrocchia di Santa Teresa a Roma, città dove si erano trasferiti i De Laurentiis. A proposito del cognome, Raffaela (che tutti in famiglia chiamano Raffaella) mi raccontò un episodio curioso e divertente quando la intervistai cinque anni fa nella sua bella casa di Milano, dove vive in via Washington. “A volte nei documenti che mi consegnavano era scritto De Laurentiis con una sola “i”, allora mio marito Renato mi diceva, scherzosamente, che non mi avrebbe lasciato nessuna eredità, visto che per lui ero... una sconosciuta!”. In quella occasione, guardando il mio libro Pasta, amore e fantasia. Le origini della famiglia De Laurentiis, che le avevo regalato personalmente mi disse: “Questi in copertina che si baciano sono i miei genitori in una foto scattata sulla Costiera Amalfitana nel 1964, quando festeggiammo lì le loro nozze d’oro”.

I ricordi di Raffaela De Laurentiis

E così i ricordi di Raffaela vanno al padre Rosario (che si farà chiamare con il suo ultimo nome, Aurelio). “Doveva diventare un sacerdote, come da tradizione di famiglia, ma poiché era un donnaiolo non volle frequentare il seminario e si arruolò nella Guardia di Finanza. E quando diventò imprenditore, allora il regime fascista faceva risparmiare le tasse a chi aveva sette figli, decise dopo di me di procreare mia sorella Anna!”.

Anche della mamma Giuseppina, alla quale era molto legata, ha un dolce ricordo: “Per me era un mito, soprattutto in cucina quando ci preparava il nostro piatto preferito, le zite stufate, la cui ricetta conservo gelosamente e che ancora oggi preparo”.

E poi del primogenito Luigi mi raccontò: “Era un genio a scuola, alla maturità classica si classificò addirittura terzo in Italia e per questo ricevette dal ministro dell’Istruzione di quel tempo,  come premio, un viaggio di tre mesi all’estero”.

E infine dell’altro fratello Dino, famoso produttore cinematografico, mi disse: “Voleva restare in Italia, ma leggi restrittive, ostacoli burocratici e politici, lo convinsero a trasferirsi negli Stati Uniti d’America, dove incontrò e sposò l’ultima sua moglie, Martha Schumacher”.Ho voluto riproporre passi di quell’intervista dell’aprile 2018, quattro mesi prima che Raffaela compisse novant’anni. Ora, nel giorno del suo novantacinquesimo compleanno, mi è piaciuto farla conoscere a tutti i lettori affinché tutti possano sapere la sua storia.

Appuntamento alla prossima, quando spero di incontrarla e intervistarla in occasione.. dei suoi cento anni!

(Nella foto, Raffaela De Laurentiis da giovane - foto gentilmente concessa dal nipote Nicolas Balzano - e durante l'intervistai)