Sta suscitando polemiche la pubblicazione del Bando di gara per l’affidamento di 10 concessioni demaniali marittime con finalità turistico-ricreative nel porto di Torre Annunziata.

Infatti, quasi sicuramente gli attuali concessionari (di cui tre Circoli Nautici) presenteranno ricorso al Tar Campania, anche se separatamente e con motivazioni differenti.

Innanzitutto va chiarito un aspetto: il Bando pubblicato dalla Regione Campania è rivolto ai concessionari delle aree demaniali all’interno dei porti che non sono gestite direttamente né dagli Enti locali né dalle Autorità Portuali, alle quali aderiscono i singoli Comuni.

Il Comune Torre del Greco, ad esempio, solo recentemente, il 23 ottobre 2023, ha prodotto l’atto deliberativo con il quale ha chiesto ed ottenuto in tempi record dalla Regione Campania di potersi occupare delle “funzioni amministrative relative al rilascio di concessioni di beni del demanio marittimo.

I concessionari delle aree demaniali marittime del porto oplontino, invece, non trovandosi in nessuna delle due condizioni sopradescritte, cadono sotto la gestione della Regione Campania.

Chiarito questo aspetto, vediamo il perché della levata di scudi da parte dei tre circoli nautici (associazioni) del porto oplontino. In particolare parleremo del Circolo Nautico Arcobaleno.

Le dichiarazioni del presidente del Circolo Nautico Arcobaleno Stefano Iovino

Abbiamo incontrato il suo presidente Stefano Iovino: “L’associazione sportiva Circolo Nautico Arcobaleno, nata a Torre Annunziata 26 anni fa - afferma Iovino -, è una scuola di vela autorizzata dalla FIV, a carattere volontario, con finalità formative, culturali, ricreative e sportive. Il suo intento è la diffusione della cultura marinaresca, della tutela e la protezione dell’ambiente costiero, della nautica sportiva e professionale. Partecipa con i propri atleti alle maggiori competizioni veliche (regionali, nazionali e internazionali), iscritte a calendario dalla Federazione Italiana Vela. E’ promotore, tra l’altro, di tantissimo progetti di carattere sociale, tra cui quello “per mare non ci sono barriere...”, un Centro della Vela e della Nautica per disabili che offre la possibilità di vivere il mare a tutti gli utenti senza alcuna discriminazione. Oppure AmicoMare, un altro progetto in collaborazione con il Comune di Torre Annunziata, Ambito sociale 30, e la Guardia Costiera. Un Campus estivo settimanale a cui partecipano 25 allievi a settimana per un totale di 100 minori di età compresa tra 8 e 17 anni in condizioni di disagio economico e socio-culturale, e minori disabili appartenenti al territorio dell’Ambito 30 dalle 10 alle 16.

Qual è il motivo della vostra protesta, gli chiediamo. “Il Bando pubblicato dalla Regione Campania - continua Iovino - non tiene conto in alcun modo dell’attività che l’associazione svolge da 24 anni sul territorio di Torre Annunziatta, del suo curriculum in ambito sociale e delle decine di progetti realizzati con i ragazzi di tutte le fasce di età, anche di quelli che vengono affidati all’associazione da Istituzioni di recupero e da Case famiglia.

Nella foto, le imbarcazioni dei giovani atleti

In sostanza, noi insieme ad altre due associazioni, veniamo paragonati agli altri concessionari nautici che svolgono prettamente attività di ormeggio e rimessaggio di imbarcazioni. L’unico criterio di selezione del Bando per l’affidamento delle concessioni è l’aspetto economico, ossia il quantum del canone di concessione. Ed è palese che nel caso ci fossero più domande rispetto ai 10 posti disponibili noi saremmo fortemente penalizzati perché non svolgiamo un’attività di carattere imprenditoriale. Pertanto - conclude il presidente Iovino - ci facciamo antisegnani in questa battaglia, che riguarderà prima o poi tutti i circoli nautici d’Italia. In sostanza chiediamo che il Bando per le concessioni demaniali marittime tenga conto di questo aspetto e che contempli una corsia preferenziale per le associazioni che svolgono un’attività sociale sul territorio legate al mare”.

Una richiesta del tutto legittima, soprattutto in un territorio, come il nostro, in cui si ha sempre più bisogno di spazi di aggregazione per favorire le fasce più deboli e disagiate della popolazione.

(Nella foto, la gruetta per imbarco disabili. Nel riquadro, il presidente Stefano Iovino)