A cura della Redazione

La Basilica della Madonna della Neve questa mattina era gremitissima. Fuori, in piazza, un maxi schermo per dare la possibilità ai tantissimi fedeli di poter assistere al rito funebre del compianto Monsignor Raffaele Russo, deceduto giovedì pomeriggio all’ospedale Cardarelli di Napoli per un male incurabile.

Presenti in Basilica il clero torrese, quello di Nola, il vescovo Francesco Marino, che ha officiato la Santa Messa, il senatore Orfeo Mazzella, il commissario straordinario del Comune di Torre Annunziata Fernando Mona, il capogruppo PD del Consiglio Regionale della Campania Mario Casillo, il sindaco di Boscoreale Pasquale Di Lauro, il segretario cittadino PD Giuseppe Manto.

Nell’omelia, il vescovo ha ricordato Monsignor Raffaele Russo, la sua devozione alla missione sacerdotale e il rapporto viscerale con i fedeli nelle comunità dove è stato sacerdote: prima a Scafati per otto anni, poi a Boscoreale, per 19, e infine a Torre Annunziata, per 22 anni.

La comunità torrese lo ricorda per il suo impegno nell’organizzazione dei due eventi più importanti della città: il 5 Agosto e il 22 Ottobre, feste in onore della Santissima Madonna della Neve. Don Raffaele ha conferito uno slancio deciso non solo alla comunità parrocchiale, ma anche a tutto il quartiere mettendo in campo una serie di iniziative volte alla riqualificazione della Basilica, dell’ex Orfanotrofio, del teatro San Francesco.

Alla fine del rito funebre, Luciano Donadio, educatore, ha letto una lettera con la quale ha percorso i 22 anni di vita di don Raffaele alla guida della Basilica della Madonna della Neve.

La lettera a firma degli scugnizzi del quartiere

“Caro don Raffaele, hai abbracciato le cause di migliaia e migliaia di persone. Come Gesù buon pastore tendeva la mano alle pecorelle smarrite così tu facevi quotidianamente con gesti di conforto e segni di speranza utili ad alleviare i tanti problemi materiali e spirituali dei tuoi fedeli.

Eri solito dire ‘faccio il parroco in un territorio alquanto complicato ma non me ne pento’. Ventidue anni di luce nel buio in un quartiere devastato e spesso abbandonato. Anni durante i quali non possiamo dimenticare le molteplici iniziative pastorali, socio-culturali e sportive.

Sei stato fondatore dell’associazione culturale Madonna della Neve e dell’oratorio parrocchiale. Non dimenticheremo la tua fervente battaglia contro le illegalità diffuse, contro la camorra, contro la dispersione scolastica. Con perseveranza e autorevolezza hai tolto tanti ragazzi dalla strada, molti li hai indirizzati nel mondo del lavoro, altri ad avere la dignità di vivere in una casa, sovente avevi una parola di bene per i carcerati.

Grazie a te il territorio torrese tutto ha saputo godere della presenza della Madonna della Neve, ripristinandone il culto e l’attaccamento filiale durante le feste del 5 Agosto e del 22 Ottobre, oramai seguite anche in mondovisione.

Don Raffaele, un uomo di grande ordine. A lui dobbiamo il ripristino strutturale della Basilica, delle suppellettili e degli adornamenti, la ristrutturazione del teatro, la nascita dell'oratorio, il ripristino dell’orfanotrofio divenuto riferimento unico e destinato alle opere di carità, grazie anche alla dimora di suore e sacerdoti.

Avevi un effetto particolare per i pescatori, il vero baluardo del culto mariano. Hai saputo valorizzare uomini temprati dalla fatica del mare, lo stesso mare che oggi come un'onda anomala ha travolto e stravolto la vita di ogni donna e di ogni uomo di questa comunità.

Dopo tutto ciò che hai donato possiamo solo mantenere la promessa di continuare a fare una cosa bella per il Signore e per gli altri. Grazie per la tua presenza qui a Torre Annunziata, i tuoi scugnizzi non ti dimenticheranno mai. Ciao don Raffaele”.

Alle 12,30 il feretro ha lasciato la Basilica tra gli applausi della gente.

(Articolo e foto di Vincenzo Marasco)