A cura della Redazione

Divieto di dimora in Campania per l'architetto Massimiliano Bonzani. E' il provvedimento disposto dal Gip del Tribunale di Torre Annunziata - su richiesta della Procura oplontina - ed eseguito dai carabinieri della Compagnia di Torre Annunziata e dagli agenti del Commissariato di Polizia oplontino relativamente al crollo della palazzina della Rampa Nunziante a Torre Annunziata, avvenuto il 7 luglio scorso, nel quale rimasero uccise otto persone: la famiglia Guida (Pasquale, la moglie Anna Duraccio ed i figli Francesca e Salvatore), i Cuccurullo (l'architetto Giacomo, la moglie Edy Laiola e il figlio Marco) e la signora Pina Aprea.

Gli inquirenti ipotizzano i reati di falsità in atto pubblico e nelle istanze urbanistiche in capo all'indagato. «Falsità - si legge in una nota della Procura - volte a fornire agli enti pubblici una rappresentazione dei luoghi non corrispondente allo stato reale e a nascondere l'illegittimità delle trasformazioni edilizie effettuate, in atto e da farsi, sull'immobile crollato».

Per la Procura, il professionista avrebbe agito con «sistematica illegalità, non avendo esitato a riportare false attestazioni in ordine alla legittimità urbanistica del fabbricato e della rappresentazione della situazione di fatto dello stabile in una serie di atti, indirizzati ad uffici pubblici (Comune di Torre Annunziata e Agenzia delle Entrate), consentendo così ai proprietari la realizzazione di interventi edilizi del tutto abusivi e ottenendo un aggiornamento catastale non corrispondente alla reale situazione dell'edificio».

Secondo la tesi della magistratura inquirente, i proprietari, «sulla base di tali atti in cui veniva attestata la legittimità urbanistica dell'immobile (SCIA, segnalazione certificata di inizio attività, e CILA, comunicazione inizio lavori asseverata), e alla luce della nuova "falsa" situazione catastale, hanno avuto la possibilità di acquistare appartamenti abusivamente realizzati».

La Procura infine precisa che «sono ancora in corso le indagini in ordine alle cause ed alle responsabilità del crollo».

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