A cura della Redazione

Conferenza sampa del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a seguito dell'indagine che lo vede coinvolto, e relativa a presunte pressioni che De Luca (e parte del suo staff) avrebbero fatto per ottenere l'annullamento degli effetti della legge Severino.

Tutto nasce dalla sentenza del Tribunale Civile di Napoli che sospendeva la sospensiva inflitta a De Luca da un decreto del Capo del Governo Matteo Renzi, come previsto dalla legge Severino, a seguito della sua condanna in primo grado per abuso d'ufficio quando era sindaco di Salerno. Quel provvedimento del Tribunale fu emesso dalla giudice Anna Scognamiglio, anch'essa indagata. Nell'inchiesta sarebbe coinvolto anche il marito di quest'ultima, l'avvocato Guglielmo Manna, attualmente presidente del Comitato unico di garanzia dell'ospedale pediatrico Santobono, e Carmelo Mastursi, capo della Segreteria di De Luca, dimessosi lunedì scorso dal suo incarico.

«Cosidero il controllo di legalità nel nostro Paese un bene per le persone oneste - ha affermato De Luca -. E quindi questo è un vantaggio e non un fastidio. Sostengo pienamente l'azione della magistratura e la invito ad andare avanti con estremo vigore, possibilmente in tempi rapidi, perché le persone perbene sono interessate a che si accendano i riflettori su tutte le vicende della vita pubblica. Ovviamente - prosegue - quello che in Italia è andato crescendo sono gli effetti collaterali che riguardano tutto quello che poi fa seguito ad un'iniziativa giudiziaria, e cioè l'ormai consolidata abitudine al massacro mediatico delle persone e delle Istituzioni. Io sono parte lesa, e con me l'Istituzione che rappresento - ha ribadito De Luca -. Combatteremo in maniera ferma nei confronti di chiunque oserà nei prossimi giorni gettare ombre sulla correttezza e sulla trasparenza dei nostri comportamenti. Leggo dalle vostre cronache - ha detto il presidente rivolto ai giornalisti - di un signore di nome Manna. Io non so chi sia, non so che faccia, non so dove viva. Nessuno, in nessuna sede né pubblica né privata mi ha mai fatto cenno a questa persona. Siamo parte lesa e ci tuteleremo».

Intanto, spunta anche un documento datato 29 ottobre scorso, con il quale De Luca, per tramite del suo avvocato Paolo Carbone, chiedeva alla Procura della Repubblica di Roma, che conduce l'inchiesta, di essere ascoltato «nella prospettiva di un chiarimento della sua posizione e della completa estraneità rispetto ai fatti per cui si procede». «Tanto a conferma della riservatezza osservata per rispetto dell’indagine in corso», si legge sul sito della Regione Campania.

All'ANSA, la giudice Scognamiglio ha dichiarato di «non conoscere assolutamente né De Luca, né Mastursi, con i quali non ho mai avuto contatti di alcun genere, né, quindi, ho loro mai chiesto, né potuto chiedere, alcun favore né per me né per mio marito». Riguardo alla convivenza con il marito Guglielmo Manna, dice ancora il giudice: «Era solo formale e dovuta alla necessità di salvaguardare l'equilibrio psichico dei nostri due ragazzi; vivevamo da "separati in casa"».