La cinquantesima edizione di Domenica In doveva essere una celebrazione, un traguardo da festeggiare con il pubblico affezionato e con la regina incontrastata del programma, Mara Venier. Invece, a due mesi dalla partenza, lo storico contenitore domenicale di Rai 1 è avvolto in una nube di tensioni, addii improvvisi e progetti stravolti. A far esplodere definitivamente il caso è stato il forfait di Gabriele Corsi, che segue l’abbandono, già annunciato, di Nek, lasciando Mara ancora una volta da sola – ma più salda che mai – al timone.
Il progetto "corale" che voleva pensionare la Zia Mara
Tutto è cominciato con l'idea, maturata in casa Rai, di trasformare Domenica In in una trasmissione a conduzione corale. Un modo – secondo indiscrezioni rilanciate da Dagospia – per “commissariare” la Venier, togliendole spazio e leadership. L’obiettivo? Iniziare un passaggio di testimone, allontanandola gradualmente dal programma. Un piano ambizioso, ma forse troppo frettoloso, soprattutto se si considera che Mara Venier continua a portare a casa ottimi ascolti, anche in una fascia oraria sempre più agguerrita.
Non solo: pare che la conduttrice non fosse stata nemmeno consultata sulla scelta dei co-conduttori. E mentre veniva designato un nuovo capostruttura, con l’obiettivo di ridisegnare il programma, la reazione della Venier non si è fatta attendere. Una frase, riportata come un monito: “Se io mollo ad agosto, chi ci mettete al mio posto?”.
Gabriele Corsi: tra illusioni e realtà ridimensionata
Inizialmente entusiasta all’idea di prendere parte al rilancio del programma, Gabriele Corsi aveva aderito a un’ipotesi di Domenica In che lo avrebbe visto protagonista accanto a Mara in spazi musicali e di intrattenimento. Ma, nel tempo, il progetto ha cambiato forma. E con le modifiche, anche le aspettative sono crollate.
Stando a fonti vicine al conduttore, lo spazio a lui riservato si era ridotto a una manciata di minuti in formato quiz, simile a quanto già realizzato altrove. Niente momenti musicali, nessun segmento in co-conduzione vera. Insomma, troppo poco per una figura televisiva come lui. Il suo team ha chiarito che il ritiro non è stato motivato da questioni economiche, come ipotizzato da alcuni media, ma da un progetto ormai “drasticamente cambiato”.
Le ombre dietro l’addio e il ruolo di Mara
Il sospetto che dietro all’abbandono ci sia anche un braccio di ferro interno tra Corsi e Venier è circolato con insistenza. Soprattutto perché Mara, nel pieno delle voci sul cachet, ha condiviso un articolo che puntava il dito proprio sul compenso del conduttore romano. Un gesto che molti hanno letto come un tentativo di allontanare i sospetti da tensioni più profonde.
Il punto però è un altro: la Rai ha sottovalutato la forza e l'influenza della Venier, che ha saputo difendere il proprio ruolo con determinazione, consapevole della centralità che Domenica In ha nella sua carriera e, soprattutto, nella domenica televisiva italiana.
E ora?
Con Corsi e Nek fuori dai giochi, la Rai si trova a dover rimettere in piedi, in fretta e furia, una struttura che aveva già annunciato con grande enfasi durante la presentazione dei palinsesti. Rimane da capire se verranno cercati nuovi volti o se, ancora una volta, sarà Zia Mara a sorreggere tutto lo show sulle sue spalle.
Quel che è certo è che Domenica In ripartirà il prossimo settembre con tanti interrogativi e un’unica certezza: nessuno mette la Venier in un angolo.