Questo articolo, come quelli precedenti che hanno riguardato la riqualificazione di via Marconi, Villa Comunale, via Gino Alfano e Rampa Nunziante, è stato redatto per esporre il vasto intervento di riqualificazione urbanistica che nei prossimi anni la città di Torre Annunziata si presterà ad avviare, in linea con gli indirizzi generali del preliminare di PUC.

Il progetto definitivo ed esecutivo è stato curato dal Raggruppamento Temporaneo di Professionisti (RTP) Costructura Consulting che si è aggiudicato nel 2020 la gara internazionale per 400mila euro.

Molti, nel leggere questo vasto intervento di riqualificazione urbanistica e ambientale, dal costo di 25 milioni di euro (di cui 7 già stanziati per Villa Parnaso), rimangono scettici, addirittura non credono affatto che queste opere saranno realizzate. Forse non hanno tutti i torti. Ma le perplessità erano le stesse quando fu annunciata la realizzazione della bretella (Lungomare Oplonti) e il dragaggio del porto di Torre Annunziata, o la rimozione delle centinaia di tonnellate di rifiuti lungo la spiaggia della Salera. Eppure questi lavori, dal costo di circa 40milioni di euro, sono state realizzati. A volte un moderato ottimismo non guasta. Come diceva il cantautore e poeta statunitense Jim Morrison “la vita è come uno specchio, ti sorride se la guardi sorridendo”.

Restauro Villa del Parnaso e rifunzionalizzazione

L’antica Villa del Parnaso, risalente al Settecento, che si estendeva attraverso lunghi viali rettilinei da via del Popolo, attuale Corso Umberto I, alla via G. Marconi, litoranea, è ciò che resta dell’ex Convento delle ancelle di Cristo Re.

Nella seconda metà dell’Ottocento la continuità dell’intero complesso è stata interrotta dalla costruzione della linea ferroviaria Napoli-Salerno, che ha tagliato trasversalmente i viali, nella zona immediatamente a ridosso del fabbricato.

La Villa del Parnaso è già stata oggetto di un intervento di restauro concluso nel 2017, che ha interessato il corpo scala di forma trapezioidale, che consente di colmare il dislivello di oltre 15 metri tra via Marconi e corso Umberto I, e il recupero della facciata che dà su via Marconi e sul giardino di Villa del Parnaso.

Il progetto - L’intervento di recupero e restauro riguarda il blocco edilizio seminterrato, compreso tra il corpo scala e la struttura che ospita il Liceo scientifico Pitagora.

L’intervento prevede il recupero di tutte le murature, sia esse in tufo, listate e miste tufo e scheggioni di pietra lavica. Saranno realizzati nuovi intonaci interni a base di pozzolana naturale e grassello di calce stagionato 24 mesi e finiti con intonaco minerale. I prospetti che oggi presentano ornie e basamento dei balconi in piperno saranno oggetto di recupero. I prospetti, oggi completamente privi di intonaci ed in vaste aree scavernati dall’erosione marina saranno ricostruiti.

È stata prevista l’installazione di un ascensore all’interno dell’edificio che superi il dislivello tra la litoranea ed i giardini per un’agevole accessibilità alle persone disabili.

Si prevede il recupero delle facciate esterne con la riapertura dei vani puntellati e la ricostruzione degli intonaci interni ed esterni nel rispetto dei caratteri originari. Si realizzeranno nuovi infissi interni ed esterni, impianti idrici, meccanici, elettrici e di smaltimento delle acque reflue.

La copertura del corpo di fabbrica oggetto di recupero e rifunzionalizzazione fungerà da belvedere sulla litoranea, posto in comunicazione con l’attuale belvedere. Gli ambienti sottostanti saranno recuperati, intonacati, pavimentati e resi agibili per uso pubblico.

L’intervento di restauro del fabbricato è stato già autorizzato dalla Soprintendenza di Napoli.

Giardino storico - Antecedentemente l’intera area verde era suddivisa da cinque viali lunghi 130m orientati nella direzione nord/sud (longitudinali) perpendicolari cioè all’antica linea di spiaggia e da quattro viali trasversali, ubicati lungo la direzione est/ovest; nei punti di intersezione c’erano degli slarghi di forma circolare.

Progetto - Il progetto, che può definirsi “restauro del paesaggio”, prevede la riconfigurazione degli assi di camminamento longitudinali e trasversali originari, strutturando un giardino mediterraneo contemplativo, nel quale rimangono ancora visibili e saranno valorizzate le essenze arboree di numerosi alberi da frutta come agrumi, nespoli, fichi ed ulivi oltre ad essenze ornamentali quali l’olmo, allori e querce, quest’ultimi ubicati principalmente lungo i confini dell’area. Si prevedono percorsi, panchine, con recupero delle testimonianze e degli elementi invarianti dell’architettura. Il giardino sarà integrato con un nuovo sistema di illuminazione che garantisca la sicurezza ma allo stesso modo sia poco invasiva. All’interno del giardino si recupererà il rudere attualmente esistente trasformandolo in una bouvette a servizio del parco di Villa del Parnaso, con i criteri dettati dalla metodologia di restauro.

Nuovo ponte pedonale sul prolungamento dei Mille

L’area oggetto di intervento è attualmente occupata da un parcheggio a raso privato ad uso pubblico. L’accesso ai giardini di Villa Parnaso sono interdetti dalla trincea della linea ferroviaria e l’unico accesso è possibile attraverso dei ponti pedonali ad uso esclusivamente privato, interni a complessi residenziali. Tutti gli attraversamenti pedonali sono opere del periodo borbonico, con conformazione ad arco e completamente rivestiti in scheggioni di pietra lavica. Lungo la percorrenza ferroviaria, Napoli-Salerno, è possibile leggerne la scansione ritmica di queste strutture, che tentano di cucire quella ferita profonda inferta dalla linea ferroviaria, che ha separato la città, interrompendo la continuità fisica tra la cortina residenziale ed i giardini posti lato mare.

Progetto - Il progetto prevede una nuova accessibilità ad uso pubblico ai giardini di Villa del Parnaso. L’accesso al ponte avverrà dal corso Umberto I mediante il prolungamento di via dei Mille, con una servitù di passaggio che consentirà al pubblico di poter accedere ai nuovi giardini di Villa del Parnaso.

Il ponte pedonale che si andrà a realizzare mostrerà la medesima compattezza dei ponti borbonici, ma sarà in acciaio corten: tipologia di ponte a cassone, ovvero chiuso su tutti i fronti, mostrando la massiva componente architettonica che si staglia dal trincerone ferroviario e dai frontali in pietra lavica,e si configura come nuovo innesto contemporaneo nel solco della configurazione geometrica dei ponti borbonici esistenti.

La gara di appalto per Villa Parnaso e il ponte sul prolungamento di via dei Mille dovrebbe partire entro la fine di quest'anno.

(Si ringrazia per la collaborazione l'arch: Gino Di Donna dell'Utc, resposabile unico del procedimento)