A cura della Redazione

Quattro colpi di pistola per uccidere la badante della sorella: scarcerato il professore accusato di omicidio. Ieri mattina, il gip del tribunale di Torre Annunziata ha accolto l'istanza dell'avvocato Renato D'Antuono e gli ha concesso i domiciliari in una struttura per anziani attrezzata per la cura di patologie geriatriche.

Esattamente due mesi fa, nel pomeriggio del 15 dicembre scorso, era stato arrestato Pellegrino Reibaldi, 81enne professore di matematica in pensione residente nella centralissima via Gambardella, in uno dei grattacieli di Torre Annunziata. Secondo l'accusa, l'anziano ex insegnante aveva ucciso la badante della sorella, una 67enne ucraina. Forse per questioni economiche, forse per la gestione dell'anziana. 

Proprio nell'appartamento dove Reibaldi viveva con la sorella, si era consumata la tragedia. A scatenare la furia omicida del professore, che ha fatto fuoco contro la badante ucraina della sorella maggiore (quest'ultima di 83 anni), sarebbero stati dissidi proprio sulle modalità con cui la congiunta veniva assistita. Dopo l'omicidio della donna è emerso che fossero futili i motivi alla base del raptus che ha indotto l'uomo (titolare di un regolare porto d'armi sportivo) a fare fuoco ed uccidere sul colpo la 67enne che si occupava della cura della sorella. Cura che, stando a ciò che sarebbe emerso durante le prime fasi dell'interrogatorio dell'uomo, sarebbe già finita altre volte al centro di proteste. Lamentele che avrebbero portato l'anziano ad aprire il fuoco contro la cittadina ucraina, uccidendola sul colpo.

Reibaldi era stato fermato dal pm di turno della Procura di Torre Annunziata, provvedimento poi convalidato dal gip del Tribunale oplontino. Sul caso sono ancora in corso le indagini dei carabinieri della Compagnia di Torre Annunziata, coordinati dalla Procura (procuratore Nunzio Fragliasso, sostituito Andreana Ambrosino). All'arrivo dei carabinieri, Reibaldi aveva consegnato l'arma del delitto ai militari dell'Arma e non aveva opposto resistenza. Dopo alcune ore, era stato condotto in caserma per l'interrogatorio, prima del trasferimento in cella. Da ieri è ai domiciliari.