Lo scorso 3 marzo Se n’è andata Eleonora Giorgi, portata via a 71 anni da un tumore al pancreas, giunto all’ultimo stadio con metastasi al cervello. L’attrice ne aveva raccontato ogni dettaglio, sin dall’insorgere della malattia, per incoraggiare a “vivere senza sprecare il nostro tempo dietro gelosie, ansie e frustrazioni”.

E’ andata via accompagnata dall'amore della sua famiglia, i figli Andrea e Paolo, e l'ex marito Massimo Ciavarro. A sostenerla, è stato soprattutto l'immenso amore per il nipotino Gabriele, figlio di Paolo CiavarroClizia Incorvaia, la nuora che lei chiamava “nuvola rosa”.

Proprio questa mattina, la nota influencer ha pubblicato sul suo profilo Instagram un carosello di foto relative al suo matrimonio, e tra queste ovviamente ci sono quelle con Eleonora Giorgi. “Sono giorni che ti cerco, che vorrei chiamarti o scriverti che mi manca la tua voce, i tuoi consigli, il tuo sorriso… Mi manca la mia complice – ha scritto Clizia -. Ti cerco e non ti trovo e mi sento triste ma anche felice di averti avuta nella mia vita e sono frustrata… mi rifugio così in pensieri felici di noi per trovare sollievo e forza. Grazie Ele”.

Clizia Incorvaia, le sue parole ai funerali di Eleonora Giorgi

Quello che mi sento di dire è che oggi non ho perso solo una suocera. Oggi ho perso la mia migliore amica, la mia confidente, la mia complice, la mia compagna di avventure. E mi dispiace tanto di non aver fatto quel viaggio a New York che ci eravamo promesse, io e lei. Perché noi ci siamo scelte prima ancora che io diventassi la moglie di Paolo. Eravamo insieme solo da un mese quando lui era ancora chiuso nella casa del Grande Fratello. E noi, nel frattempo, ci sentivamo ogni giorno. Ci raccontavamo di passioni, di amori, di libri letti”.

E ancora: “Lei è stata una seconda mamma. Una madre, un’amica, una confidente. È stata tutto per me. E mi mancherà. È stata anche una nonna meravigliosa, prima con Nina – perché Gabriele è arrivato dopo – e poi anche con lui. Ha dato il vero senso della famiglia a entrambi. Ed è un’eredità immensa. Era una nonna straordinaria, nel senso più classico del termine: li portava allo zoo, al parco… È stata fantastica. Una settimana fa, quando siamo stati in ospedale e le abbiamo portato dei palloncini rossi, ha parlato con Nina. Con la sua voce calda e solenne, le ha detto: ’Nina, tu hai un grande ruolo. Adesso dovrai raccontare a tuo fratello, dovrai spiegargli che io ho litigato con Dio. Non volevo andare via, e gliel’ho detto chiaramente. Ma Dio mi voleva assolutamente al suo fianco come angelo’, Da oggi sarò il vostro angelo. E quando vorrete parlare con me, vi basterà guardare in alto e parlare con la nonna’. Voglio che venga ricordata come un’anima pura che non ce ne sono troppe in giro”.