Beatrice Luzzi, prima concorrente e poi del Grande Fratello, ha raccontato in una lunga intervista al settimanale Vero il suo sorprendente percorso di rinascita, sia personale sia professionale. Grazie alla sua partecipazione al reality show condotto da Alfonso Signorini, Beatrice è riuscita a riconquistare la popolarità e, soprattutto, a creare una comunità affezionata di fan chiamate “Briciole”.

Il soprannome affettuoso “Briciola” ha un’origine dolce e familiare: “Era il nome che mi dava nonna da piccola”, ha spiegato Beatrice. Nella Casa ha ricevuto moltissimi “aerei” (messaggi d’affetto lanciati dai fan), un’esperienza che l’ha spinta a trasformare questo legame virtuale in qualcosa di concreto, dando vita a un vero e proprio movimento fondato su valori condivisi e relazioni autentiche. “Organizziamo eventi dove le protagoniste sono loro, che hanno sviluppato legami incredibili. Quando le storie escono fuori, diventano di tutti”, ha raccontato l’ex attrice, che oggi si sente “un collante, una di loro”.

La riscoperta di sé nella Casa più spiata d’Italia

L’esperienza al Grande Fratello non è stata solo un’occasione per riconquistare la popolarità, ma anche un momento di riscoperta personale. “È stata durissima sotto molti aspetti, ma anche una pausa dalla vita e dalle responsabilità. Ho ballato, cantato, riso. Ho riscoperto la mia parte più selvatica, adolescenziale e ribelle, che avevo ridimensionato con la maternità. Lì è riemersa e ora scalpita”, ha ammesso Beatrice, svelando una parte di sé che non vedeva l’ora di far riaffiorare.

La vita sentimentale

Sul fronte sentimentale, la Luzzi ha raccontato la sua attuale situazione con grande sincerità: “Ma io sono sempre stata single! L'unica eccezione è stata quando i miei figli erano piccoli: una condivisione totale. Poi sono cresciuti e sono tornata single. Siamo diventati genitori subito e siamo stati coppia per sette mesi, ma mai davvero. Eravamo però genitori in modo sublime, totale. Ogni sera, sul letto raccontavamo favole ai nostri figli. Escludo, però, un ritorno di fiamma. Com'è il mio uomo ideale? Coraggioso e autoironico. Gioca a carte scoperte e condividi lati bui e belli. Cerco la vera congiunzione di anime. Se non mi fa partecipare all'aspetto più noir della sua esistenza non ci siamo”.