Nelle ultime ore, il mondo del gossip italiano è tornato a focalizzarsi sulla complicata vicenda che coinvolge Raoul Bova e Rocío Muñoz Morales. Mentre il Corriere della Sera ha descritto l’attrice spagnola come una donna tradita e profondamente delusa dal marito, Gabriele Parpiglia, noto giornalista e opinionista, ha proposto una narrazione differente, raccontando di una coppia ormai separata da almeno due anni e che non si parlerebbe da circa sette mesi se non per la gestione delle figlie.

La verità, come spesso accade in queste situazioni delicate, rimane nascosta dietro un velo di ambiguità. Ma ciò che ha maggiormente catturato l’attenzione è la rivelazione, sempre di Parpiglia, riguardante la sparizione dello smartphone di Raoul Bova, avvenuta mesi prima che fossero pubblicate le famigerate chat da Fabrizio Corona. Secondo il giornalista, qualcuno avrebbe sottratto il telefono all’attore, ma Bova non ha mai sporto denuncia.

Chi ha rubato il telefono di Raoul? Il telefono contenente la sua vita, i suoi audio, i suoi segreti…”, si chiede Parpiglia, lasciando aperte molte domande senza risposte. La possibilità che siano stati sottratti altri “frammenti di vita” dell’attore aggiunge ulteriori sospetti a una vicenda già complessa.

Dal lato del Corriere emerge anche un ritratto meno roseo del comportamento di Bova, con Rocío che accusa l’attore non solo di infedeltà, ma anche di comportamenti gravi che metterebbero in cattiva luce il suo ruolo di genitore. Sarebbero queste accuse, secondo fonti vicine all’attrice, la ragione per cui Rocío avrebbe richiesto l’affidamento esclusivo delle figlie, desiderosa di chiudere una vicenda che l’ha lasciata “indignata e attonita”.

Ulteriore elemento di mistero è rappresentato da un numero di telefono con prefisso spagnolo che avrebbe minacciato Bova per tentata estorsione, secondo quanto scritto da Parpiglia, gettando ombre su un possibile tentativo di ricatto.