Sophie Codegoni si sta godendo alcuni giorni di relax in Sardegna, accompagnata dalla figlia Céline Blue, da alcuni amici e – secondo i rumors – da una nuova fiamma. A lanciare l’indiscrezione è stato l’esperto di gossip Alessandro Rosica, che attraverso le sue Instagram stories ha rivelato dettagli interessanti sulla presunta nuova frequentazione della nota influencer ed ex concorrente del Grande Fratello.

L'imprenditore Piero Neri: il nuovo compagno?

Secondo Rosica, Sophie sarebbe in compagnia di Piero Neri (ex di Raffaella Fico), imprenditore livornese con cui avrebbe iniziato una relazione. Stando a quanto riportato: “La Codegoni a breve uscirà allo scoperto con un imprenditore livornese, Piero Neri. Lui l’ha portata in jet in Sardegna. Dicono che avrebbe venduto l’esclusiva ad un giornale, quindi usciranno foto e volti”, ha scritto Rosica.

Sempre secondo l'esperto di gossip, la relazione sarebbe già piuttosto consolidata: “Fino a una settimana fa era con dei calciatori e ora con questo imprenditore che le paga anche la baby sitter. I due sono affiatatissimi”.

Alessandro Basciano: assente all’appuntamento con la giustizia

Nel frattempo, si complica la situazione legale di Alessandro Basciano, ex compagno di Sophie Codegoni. Il 6 agosto 2025, il dj avrebbe dovuto presentarsi al commissariato di Milano per l’applicazione del braccialetto elettronico, misura cautelare disposta per il reato di stalking ai danni dell’ex compagna.

Tuttavia, Basciano non si è presentato. Il suo legale ha fatto sapere che si trova attualmente alle Canarie e che non risiede più in Italia.

Misura cautelare aggravata

L’assenza di Basciano ha portato all’aggravamento immediato della misura cautelare. La decisione del Tribunale del Riesame, confermata in via definitiva il 30 aprile 2025 dalla Cassazione, imponeva già l’uso del braccialetto elettronico per monitorare il rispetto del divieto di avvicinamento alla ex compagna.

Basciano era stato arrestato nel novembre 2024, ma era stato rilasciato dopo appena 48 ore. Nonostante il ritorno in libertà, i giudici avevano comunque stabilito l’obbligo del dispositivo elettronico, ora ulteriormente rafforzato in seguito alla sua mancata collaborazione con le autorità.