A volte le storie d’amore più belle nascono sotto i riflettori e poi crescono lontano dal clamore, nel silenzio della quotidianità. È il caso di Clizia Incorvaia e Paolo Ciavarro, una coppia che ha fatto sognare il pubblico fin dal loro primo incontro nella Casa del Grande Fratello Vip e che oggi continua a emozionare con il racconto sincero della propria vita insieme.

La confessione in tv

Lunedì 22 settembre 2025, ospite a La Volta Buona, Clizia ha aperto il suo cuore nel salotto di Caterina Balivo, parlando per la prima volta di una ferita nascosta: l’aborto vissuto un anno dopo l’inizio della sua storia con Paolo.

«È stata una prova durissima», ha confessato l’influencer – «ma nonostante le difficoltà, quel dolore ha rafforzato il nostro legame».

Il dolore nascosto

«Un anno dal nostro fidanzamento, mentre festeggiavamo il nostro primo anniversario, ho avuto un aborto», ha raccontato con voce rotta dall’emozione. «Non l’avevo condiviso con nessuno, né con la mia famiglia né con la mia community. Quel giorno ho dovuto fingere di essere felice, quando in realtà avevo appena pianto a dirotto con Paolo».

L’influencer ha ricordato come quei mesi siano stati molto difficili: «Litigavamo spesso, perché ognuno reagiva al dolore a modo suo. Io cercavo di mostrarmi forte, ma non lo ero. E Paolo piangeva in disparte».

La rinascita con l’arrivo di Gabriele

Dopo l’oscurità, però, è arrivata una nuova luce. «Siamo stati fortunati, perché dopo alcuni mesi sono rimasta incinta», ha raccontato sorridendo. Da quella gravidanza è nato Gabriele, venuto alla luce nel febbraio 2022.

«Lui è il nostro miracolo, la prova che dopo il buio può tornare la luce. Abbiamo affrontato insieme le nostre fragilità e ne siamo usciti più uniti».

L’amore come forza

Oggi Clizia e Paolo vivono la loro quotidianità tra lavoro, famiglia e piccoli gesti che tengono viva la loro relazione. «Paolo è il mio sostegno, la mia roccia. È un papà meraviglioso e un compagno attento. Insieme stiamo costruendo la nostra favola, che non è fatta solo di momenti perfetti ma anche di prove superate mano nella mano».