Ogni gieffino entra al Grande Fratello con una motivazione precisa: c’è chi sogna la tv, chi vuole crescere sui social, chi punta al montepremi e chi decide di varcare la porta rossa per raccontare la propria storia. È il caso di Matteo Azzali, almeno secondo quanto dichiarato dal 47enne ex pugile nella clip di presentazione.
Dopo un grave incidente, Azzali ha dovuto dire addio al ring, ma non al mondo della boxe: oggi è maestro e si dedica a togliere i ragazzi dalla strada, in particolare minori con precedenti penali. Un percorso che lui stesso definisce “una missione di vita” e che avrebbe voluto raccontare al pubblico del GF.
Difficoltà di integrazione
Nelle prime 24 ore nella Casa, Matteo ha fatto però fatica a integrarsi con il gruppo, composto in gran parte da concorrenti più giovani. Il loro atteggiamento goliardico e leggero sembra cozzare con la sua serietà e con l’immagine che intende trasmettere al pubblico.
“Se è così io prendo e vado via, se questo è il mood me ne vado davvero – ha confidato a Francesco Rana –. Io sono venuto qui dentro solo ed esclusivamente perché la mia storia possa essere da esempio, da ispirazione ai ragazzi giovani. Io non mi metto a fare cavolate, cori da stadio, a urlare tutto il giorno. Io ho 50 anni, voi ne avete 20, ci sta, lo capisco, ma non fa per me”.
La minaccia di abbandono
Lo sfogo è proseguito con toni duri: “Io non sono venuto qui a fare il pagliaccio e nemmeno l’idiota. Sono venuto qui per dare un esempio, se questo esempio lo posso dare ok, altrimenti ciao, significa che non è il posto che fa per me. Se domani mi dicono che posso uscire, io vado. Non è un problema per me”.