A cura della Redazione

«E' di questi giorni la rottura e rimozione delle grandi fioriere in pietra (già ricettacolo di tutto, tranne ovviamente, che di fiori!)  poste alle spalle del Monumento ai Caduti di piazza Cesàro a Torre Annunziata per essere poi "spostate" negli angoli onde consentire a quello spazio di essere, di volta in volta, teatro di "infuocate" partite di calcio, o di scorribande di motocicli o finti "cicli" che suonano all'impazzata o, di notte, di lanci di bottiglie o di sfottò tra gruppi a forza di canti ed intonazioni da stadio».

La denuncia arriva dal Comitato Santa Teresa, racchiusa in una nota giunta in Redazione. Il degrado di una delle principali piazze della città oplontina è questione atavica. Già in passato, attraverso il nostro giornale, avevamo sottolineato l'abbandono in cui è lasciato quello spazio pubblico nonché i numerosi atti di vandalismo messi in atto: dall'imbrattamento del Monumento ai Caduti (a proposito, che ne è stato della recinzione?!) alla rottura delle fioriere, fino ai rifiuti che vengono depositati nelle aiuole. Insomma, una sorta di "zona franca" in cui l'illecito diventa lecito. 

«L'articolo pubblicato su TorreSette il 7 dicembre scorso, relativo al "ratto" dei ciclamini dalle fioriere collocate dinanzi l'ingresso del Parco di Villa del Parnaso, come correttamente suggerisce l'estensore, induce a fare delle riflessioni. Ed, in verità, noi abbiamo riflettuto... - spiegano ancora in una nota i rappresentanti del Comitato Santa Teresa - Premesso che come Comitato, e singoli cittadini che vi appartengono, riteniamo disdicevole e da condannare ogni gesto, pensiero ed opera che sia poco rispettoso della cosa pubblica quanto di quella privata e che leda gli sforzi e le iniziative che singoli, gruppi e/o Istituzioni mettano in campo. Al contempo, suscita meraviglia ed un sorriso amaro in noi, la circostanza che si stigmatizzi (lo ripetiamo, giustamente) "il ratto dei ciclamini" in una fioriera, avvenuto in corso Umberto e si lasci nel silenzio totale la deturpazione, il danneggiamento ma anche l'incuria verso la cosa pubblica che si perpetra da anni in piazza Cesaro, la nostra "Santa Teresa". Si guardi lo stato di abbandono e di lerciume in cui versano i giardinetti...! Si venga a vedere a cosa è stato ridotto l'arredo urbano...! Si constati l'imbrattamento del Monumento».

Sul «silenzio totale» dissentiamo dal momento che, come detto in precedenza, TorreSette si è ampiamente occupato - in diverse circostanze - delle condizioni in cui versa la piazza (leggi qui; leggi qui; leggi qui; leggi qui; leggi qui).

«Residenti e forestieri, per conseguenza, non possono praticare quei luoghi di giorno - prosegue la nota del Comitato -. Anzi devono tenersi alla larga. Mentre di notte transitare significa mettere in pericolo la propria incolumità. Per non parlare del fastidio, dell'irritazione e dell'insonnia che provocano tutti quegli schiamazzi, di giorno come di notte. Tutto questo nella piazza principale della città, dove insistono tanti fabbricati che hanno fatto, in proprio, sforzi di "restyling", esercizi commerciali di eccellenza o che comunque cercano di attrarre sempre più clientela, strutture di ricettività turistica che potrebbero fare della piazza il loro bigliettino da visita per l'accoglienza, strutture pubbliche che ospitano utenza da tutto il comprensorio, parcheggi funzionali anche ai negozi, al Cinema cittadino a pochi passi, ad attività di ristorazione parimenti vicinissime».

Il Comitato poi accusa: «Le Istituzioni locali latitano, così come c'è disinteresse delle Forze dell'Ordine. Tutto ciò, direttore, a meno di 300 metri da quel "ratto" che ha suscitato la sua indignazione. Consenta anche a noi, senza voler essere minimamente irriverenti nei confronti di alcuno,  parafrasando una parabola del Vangelo (Luca), concludere affermando "Perché guardi la pagliuzza che è sotto casa Tua e non Ti accorgi della trave che è sotto le nostre?"», conclude la nota.

Il nostro compito, quello di chi fa giornalismo, è anche denunciare. Noi lo abbiamo fatto e continueremo a farlo. Perché più «pagliuzze», messe assieme, possono formare una trave...

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