L’Isola dei Famosi ha preso il via lunedì 17 aprile, e sulle desolate spiagge dell’Honduras i naufraghi iniziato a tirare fuori i loro lati più nascosti. La prima a lasciarsi andare a importanti rivelazioni è stata Cristina Scuccia. Mentre nel gruppo si respira già aria di competizione, con Marco Predolin e Helena Prestes tra i più contestati, l’ex suora sembra aver iniziato il suo percorso di rinascita.

La confessione di Cristina Scuccia

Durante un bagno in mare in compagnia di Corinne Clery, Cristina ha confessato di aver dovuto intraprendere un percorso di psicanalisi per superare il difficile momento legato alla sua esperienza a The Voice, e poi alla scelta di “spogliarsi” dall’abito sacro. “L'accompagnamento terapeutico mi ha aiutata molto a fare questo lavoro importante con me stessa che non avevo fatto. Quando ho iniziato ero veramente in frantumi e da sola non riuscivo a uscirne. Però ho iniziato e mi sono fidata, ma è stato difficile anche fidarmi del terapeuta perché The Voice mi ha portato un po' il trauma di fidarmi delle persone”.

Grazie a The Voice, Cristina Scuccia ha trovato la sua strada nel mondo dello spettacolo, che però l’ha portata lontana dal convento. La vittoria nel talent di Rai 2, però, l’ha anche destabilizzata, portandola a non fidarsi degli altri: “C'è stato un periodo nel quale la gente mi si avvicinava microfonata di nascosto e quindi avevo paura di chiunque si avvicinasse. Tipo alla fine della messa dove cantavo, qualcuno mi si avvicinava chiedendomi qualcosa e poi ritrovato le mie identiche parole sul giornale”.

L’ex suor Cristina ha anche rivelato di aver impiegato molto tempo a superare il trauma legato alla fiducia negli altri: “Oggi lo racconto serenamente, ma non è stato facile. Non ero pronta a tutto quello che è successo”, ha confessato a Corinne Clery. Poi, in confessionale, la Scuccia ha parlato dei timori che nutre nei confronti degli altri naufraghi: “Non so neanche se l'Isola sia il posto adatto per tornare a fidarmi, perché si percepisce già chi sta facendo un'esperienza e chi invece gioca veramente”.