Durante un’intervista per il documentario “Le Iene Presentano Inside”, realizzata da Alice Martinelli, l’ex concorrente del Grande Fratello Vip Elenoire Ferruzzi ha parlato apertamente del suo rapporto con la chirurgia estetica, della sua immagine e della dismorfofobia, una condizione che le impedisce di percepirsi nel modo corretto.

Le confessioni di Elenoire Ferruzzi: un percorso di trasformazione continua

Nel corso del documentario, Elenoire Ferruzzi ha ripercorso le tappe più significative del suo percorso estetico. Il primo intervento è stato al naso, seguito dal ritocco agli zigomi, dove le è stata inserita una protesi attraverso la gengiva. Successivamente è intervenuta sulle labbra, dove è stato inserito un filo interno per sollevare il labbro superiore e ottenere un effetto più marcato.

Non sono mancati mini lifting, mastoplastica additiva, iniezioni di botox e filler, oltre a piccoli ritocchi per sollevare le palpebre.

Le protesi su misura e il desiderio di perfezione

Parlando del suo seno, Ferruzzi ha rivelato un dettaglio curioso: le sue protesi sono custom made, realizzate su misura, e pesano circa due chili ciascuna.

Solo le protesi sono costate 7 mila euro, perché è custom made, cioè su misura. Non sono eccessivamente fake, sono molto belle anche senza reggiseno. Mi piacciono così, ma le vorrei più grosse”, ha dichiarato Elenoire.

“Soffro di dismorfofobia, non mi vedo mai nel modo giusto”

Per la prima volta, Elenoire Ferruzzi ha ammesso pubblicamente di soffrire di dismorfofobia, una patologia psicologica che altera la percezione del proprio corpo.

Se mi sono chiesta perché voglio tutto sempre più grande? Sì, perché è una patologia in realtà. Si chiama dismorfofobia: tu non riesci mai a percepirti nel modo giusto”, ha spiegato durante l’intervista.

Le unghie come simbolo di identità

Tra gli elementi che compongono il suo look inconfondibile, Elenoire ha parlato anche delle sue unghie, che considera un tratto distintivo del suo stile.

Io amo le unghie così. Le unghie sono mie, la mia unghia sopra viene ricoperta con una pasta di acrilico molto dura. La parola naturale mi crea l’orticaria, perché non mi piace. Se mi fosse piaciuta la naturalezza, sarei rimasta com’ero”.