I quattro protagonisti di quella che Alfonso Signorini ha definito “la notte dei coltelli”, dopo la figuraccia fatta in diretta televisiva davanti a milioni di telespettatori, proseguono la loro avventura nella Casa del Grande Fratello Vip come se nulla fosse accaduto. Anzi, fanno anche di peggio.

Edoardo Tavassi, Edoardo Donnamaria, Micol Incorvaia e Nicole Murgia, “cospiratori” finiti nella bufera per quello che è già stato ribattezzato come il “Van-gate”, sono finiti d’ufficio al televoto. Una sanzione, quella comminata dal Grande Fratello, che non sembra aver in alcun modo scalfito la corteccia dei quattro concorrenti, anzi. 

La riunione tra i "cospiratori" de "La notte dei coltelli"

Al termine della puntata del 23 febbraio, i quattro membri del clan degli Spartani o della cosiddetta “Banda del Cortiletto” (scegliete voi), si sono ritrovati all’interno del loro quartier generale per scambiarsi pareri e confidenze su quanto accaduto durante la diretta. Ma invece di pentirsi o rammaricarsi per le “gesta” compiute, erano felici per averla farla franca. Perché, stando a quanto ammesso da Edoardo Donnamaria, nell’ipotesi in cui fosse venuto fuori in maniera integrale il contenuto della conversazione avvenuta all’interno del van, quando pensavano di non essere né ripresi e né ascoltati, lui non avrebbe potuto più lavorare in televisione. Le affermazioni dello speaker radiofonico testimoniano, senza ombra di dubbio, la gravità delle parole dei quattro vipponi, tanto che Alfonso Signorini e il suo team hanno deciso di non rendere pubblica la traccia audio per “motivi di decenza”.

Edoardo Tavassi, Nicole Murgia e Micol Incorvaia, invece, esultano perché, secondo loro, “sarebbe potuta andare molto peggio”. Infatti, credevano che il Grande Fratello li avrebbe sbattuti fuori dalla Casa seduta stante. Insomma, i quattro Spartani, oltre ad aver palesemente infranto il regolamento e ad aver utilizzato epiteti volgari nei confronti di alcuni concorrenti (Daniele Dal Moro su tutti), invece che ammettere di aver commesso un errore e di aver fatto una colossale figuraccia, se la ridono perché di fatto sono riusciti a sfangarla.