Marco Maddaloni, ex concorrente della diciassettesima edizione del Grande Fratello, ha parlato ai microfoni di Superguidatv della sua avventura nella Casa di Cinecittà e, in particolare, del legame che ha instaurato con la vincitrice Perla Vatiero.

 “Quando ha vinto Perla io ho esultato, non era una cosa che dipendeva da me, io ero esterno, da tifoso, come di una squadra. Lei è una ragazza che in casa ci siamo dati tanto, mi ha visto come una figura quasi paterna, quando sono uscito mi ha rincorso fino alla porta rossa che non mi voleva far andar via. C’era un legame molto forte, per questo è stata una cosa che mi è partita da dentro.

Il judoka ha poi svelato cosa si porterà dentro da questa esperienza: “La consapevolezza di essere un punto di riferimento per molti giovani, non è che prima non lo sapevo, ma mi sono sentito più grande tutto assieme. Nel senso che non pensavo di poter dare così tanto anche a ragazzi grandi di età come 26, 27 anni. In un certo senso li ho vissuti più come figli che fratelli più piccoli, si sono affidati a me con la loro stima e il loro rispetto e questa cosa non la dimenticherò. Anche a Pasquetta, avevo Paolo e Letizia a casa, Angelica, Mirko e Perla li sento sempre. Vittorio anche. Sono cose che mi resteranno”.

E ancora: “Cosa è stato premiato di Perla? È una questione di tifoseria, di pubblico, il suo pubblico era più vasto degli altri concorrenti. Questo a essere razionali è la spiegazione, perché in fondo tutti hanno dato tanto, chi più, chi meno. Possiamo parlare di Massimiliano, che è caduto e si è rialzato, Bea che è sempre stata in prima linea ad affrontare le dinamiche, Rosy che è stata in cucina per sette mesi a cucinare per tutti”.

Marco Maddaloni ha poi concluso: “La stessa Perla, il reality ha raccontato la storia sua e di Mirko e comunque a 26 anni non era facile una situazione del genere. Sono stati tutti delle belle figure”.